Giulia Ciarapica, Chi dà luce rischia il buio

Gli anni settanta visti dalle Marche

In Chi dà luce rischia il buio (Rizzoli) Giulia Ciarapica affronta la seconda parte della saga dei Verdini, imprenditori marchigiani partita da Una volta è abbastanza, il suo libro di esordio. Qui siamo negli anni dal 1969 al 1974, la Valens, la fabbrica di scarpe di Valentino e Giuliana, è una realtà consolidata e le richieste arrivano anche dall’estero. Protagonista del romanzo è Gianna, la seconda figlia della coppia, che, ormai adolescente, passa il tempo a leggere e discute molto con la madre, da  lei accusata di pensare solo alla primogenita, Bianca Maria. Quest’ultima, sempre irrequieta, si fa cacciare dal collegio di suore e scappa a Milano con il fidanzato Marco. Le rivolte sindacali dell’inizio degli anni settanta arrivano anche a Casette d’Ete: Valentino deve fronteggiare scioperi  e contestazioni; poi tutto torna più o meno com’era. Una grossa truffa orchestrata dal nemico di sempre minaccia di far fallire la fabbrica, ma lo spirito di sacrificio dei Verdini avrà la meglio sulla perdita economica. Attraverso la storia di una famiglia dalla vocazione imprenditoriale dominata da donne forti, Ciarapica continua a raccontare l’Italia sospesa tra tradizione e innovazione, tra voglia di conservare e voglia di aprirsi al mondo.

Non abbiamo mai fatto scarpe. Noi abbiamo lavorato per quello che siamo diventati: persone che insegnano ai figli cosa vuol dire “futuro”. Loro ci guardano e non pensano che siamo dei calzolai, non vedono il mastice o la suola ma un modo di stare al mondo, che è l’unica cosa che resta.   


Giulia Ciarapica insegna critica letteraria alla Scuola Passaggi. Collabora con le Scuderie del Quirinale seguendo il gruppo di lettura Il filo nascosto. Scrive sul Foglio e si occupa di libri sui social. Nel 2019 è uscito il suo romanzo d’esordio Una volta è abbastanza (Rizzoli), vincitore del premio Zocca Giovani.