Cinzia Bomoll, La ragazza che non c'era
Un'indagine di Nives Bonora
Al centro del romanzo di Cinzia Bomoll, La ragazza che non c’era (Ponte alle grazie) c’è Nives Bonora, un’ispettrice di polizia dotata di grande intuito e poco rispettosa delle regole. Nives è molto legata alla nonna e poco al padre, maresciallo di carabinieri in pensione dal carattere irascibile; la madre l’ha abbandonata quando era piccola. Dal punto di vista amoroso è sospesa tra la relazione mai davvero decollata con il commissario Brandi e l’attrazione reciproca con il giovane agente della Scientifica Pizzi. Il caso raccontato nel libro è quella di una ragazza trovata apparentemente senza vita in un vecchio ospedale psichiatrico di Ferrara: portata all’obitorio, si riprende e scappa. Alle indagini sulla “ragazza che non c’era” si intrecciano quelle sull’omicidio di un noto ginecologo: Nives, sia pur esonerata dal servizio dal commissario, preoccupato per il suo stress, riesce a individuare il collegamento tra i due e a costruire un rapporto confidenziale con la moglie dell’ucciso. Risolto il caso, dopo una serie di colpi di scena e una decisione molto poco ortodossa, Nives si trova a fronteggiare un’altra emergenza: Pizzi è in fin di vita in seguito a un'aggressione. Le indagini di questa ispettrice con vocazione poetica non si fermano qui.
Cinzia Bomoll, di origini nomadi, cresce in provincia di Bologna, dove si laurea in Materie letterarie, per trasferirsi poi a Roma, a New York, nel deserto del Mojave in California e tornare a Bologna, dove oggi vive. Scrive fin da giovanissima ed esordisce con un racconto incluso nella raccolta Quello che ho da dirvi (a cura di Giulio Mozzi, Einaudi, 1998). Ha pubblicato i romanzi Lei che nelle foto non sorrideva (Fazi, 2006), 69 (Fazi, 2011), Cuori a spigoli (Ianieri, 2019). È anche sceneggiatrice (vincitrice del Premio Solinas 2021) e regista per il cinema e la tv. Ha realizzato tre lungometraggi: Il segreto di Rahil (2007), Let’s dance (2011) e La California (2022).
Vorrei essere libera.
Libera da tutto e tutti.
So che forse non va bene.
Detto da me.
Vorrei essere la ragazza che non c'è.
La ragazza senza nome.
Con la falsa identità.
Nessuno sa chi è davvero.
Ma lei è più sé stessa di me.
Libera: ecco perché.
Che invidia.
Per lei.
Lei: la ragazza che non c'è.
Cinzia Bomoll, di origini nomadi, cresce in provincia di Bologna, dove si laurea in Materie letterarie, per trasferirsi poi a Roma, a New York, nel deserto del Mojave in California e tornare a Bologna, dove oggi vive. Scrive fin da giovanissima ed esordisce con un racconto incluso nella raccolta Quello che ho da dirvi (a cura di Giulio Mozzi, Einaudi, 1998). Ha pubblicato i romanzi Lei che nelle foto non sorrideva (Fazi, 2006), 69 (Fazi, 2011), Cuori a spigoli (Ianieri, 2019). È anche sceneggiatrice (vincitrice del Premio Solinas 2021) e regista per il cinema e la tv. Ha realizzato tre lungometraggi: Il segreto di Rahil (2007), Let’s dance (2011) e La California (2022).