Giuseppe Scaraffia, Marcel Proust

L'uomo e la sua aura

In Marcel Proust (Bompiani), Giuseppe Scaraffia ricostruisce in modo dettagliato e partecipe il profilo biografico dell’autore della Recherche: dal legame strettissimo con la madre, che comprese subito il genio del figlio, al problema dell’asma, che lo isolò e favorì la sua dedizione alla letteratura, dalle tante amicizie alla capacità di essere ammesso in ogni salotto, fino ai dati caratteriali (la gentilezza, la sensibilità, l’ironia). Nella seconda parte del libro Scaraffia riporta le testimonianze di contemporanei di Proust, che concordano nell'evidenziare l'aura di questo scrittore. “Farfalla prima che crisalide”, “genio imprevedibile”, Proust costruisce con la sua opera un monumento al mondo agonizzante dell'aristocrazia e lo fa dedicandocisi con tutto sé stesso e riuscendo a meravigliare lettori di ogni epoca. 

L'esperienza in Proust assomiglia a una dea bendata, è l'idea d'una vista che inizia nel momento in cui rinunzia a vedere, mentre la vita appare dominata da una serie di malattie, l'amore, l'ambizione e io snobismo, che conducono tutte a una morte, una fine che le ricrea, come un artista che abbia atteso pazientemente il maturare delle sue opere per licenziarle. E di questa immensa malattia, sempre mortale, sempre destinata a rinascere, traducendosi in nuove forme, il figlio del celebre professor Proust scriverà la sintomatologia, l'elenco commosso di quanto può solo condurre alla fine, e con ciò alla conoscenza.


Giuseppe Scaraffia (Torino, 1950) vive a Roma, dove insegna letteratura francese presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Collabora con Il Sole 24Ore e il Venerdì di Repubblica. Nel 2008, con Cortigiane, ha vinto il premio speciale Grinzane-Beppe Fenoglio. Con Bompiani ha pubblicato Il romanzo della Costa Azzurra (2013),  L’altra metà di Parigi. La Rive Droite (2019) e la biografia Marcel Proust (2022).