José Saramago secondo Giorgio De Marchis

Lezioni italiane

José Saramago viene in Italia per la prima volta nel 1970 e se ne innamora. Per quarant’anni il rapporto tra lo scrittore e il nostro paese si consolida attraverso i premi e le lauree honoris causa che riceve e i festival a cui partecipa. La Nuova frontiera presenta ora una raccolta dei discorsi di Saramago tenuti in Italia in varie occasioni: un modo per riflettere sul pensiero dello scrittore premio Nobel e per rendergli omaggio. Curate da Giorgio De Marchis, che approfondisce per noi vari aspetti di questo libro, e tradotte da Marta Silvetti, le conferenze contenute in Lezioni italiane consentono di affrontare la biografia di Saramago, il suo modo di vedere la Storia, il suo rapporto con altri scrittori, la sua concezione del romanzo, il suo forte  impegno etico e civile, il suo desiderio di esplorare la condizione umana.   

Senz’altro la storia mi interessa, sebbene sia più giusto dire che ciò che realmente mi interessa è il Passato, e soprattutto la sorte dell’onda che si infrange sulla spiaggia, l’umanità spinta dal tempo e che al tempo sempre ritorna, portando con sé, nel riflusso, uno spartito, un quadro, un libro o una rivoluzione. Per questo preferisco parlare più di vita che di letteratura, senza dimenticare che la letteratura fa parte della vita e che avremo sempre l’ambizione di fare della letteratura vita.


José Saramago (Azinhaga, 16 novembre 1922 – Tías, 18 giugno 2010) è considerato uno dei più grandi scrittori del Novecento. È autore di più di quaranta titoli tra romanzi, racconti, poesie, cronache e opere teatrali, tradotti in più di cinquanta Paesi. Nel 1998 è stato insignito del premio Nobel per la letteratura.

Giorgio de Marchis è docente di Letterature portoghese e brasiliana presso l’Università di Roma Tre. Ha tradotto autori portoghesi, angolani e mozambicani.