Sara Gamberini, Infinito Moonlit

Nel bosco

Al centro del romanzo di Sara Gamberini, Infinito Moonlit, pubblicato da NNEdizioni, ci sono una madre e una figlia. Teresa è separata dal marito Moussa senegalese, con cui è rimasta in buoni rapporti, Maria, la figlia è legata ad entrambi. In seguito ai problemi incontrati a scuola da Maria, che è immersa in un suo mondo e fatica a entrare in relazione con insegnanti e compagni, e da Teresa con il suo troppo tiepido fidanzato Giovanni, le due si trasferiscono nella casa nel bosco della nonna. Qui, a contatto con la natura, rifioriscono: Maria trova un maestro, Cosimo, che incoraggia la sua vena poetica e la sua inclinazione verso il pensiero magico, e Teresa ritrova sé stessa. Un romanzo filosofico che intreccia il tema della maternità (come essere buone madri quando si è state vittime di una madre assente?) con quello del divino quotidiano.

Il più grande difetto che abbiamo, il difetto ineliminabile, è di fare fatica a rimanere concentrati su quello che accade, nel momento preciso in cui viene bene un disegno, quando il respiro dei bambini si fa più lento, prima di addormentarsi. Pensiamo, speriamo, progettiamo, e ci manca qualcuno, ricordiamo il film dell'altra sera, ripensiamo a un messaggio, contiamo sulle dita quanto manca al nostro compleanno, ci distraiamo, ci preoccupiamo, mentre quello che desideriamo è già vicino, speriamo e ci diamo da fare, mentre tutto già brilla e quello che abbiamo voluto e chiesto al cielo molti anni prima è proprio lì, in quel momento.

Sara Gamberini è nata a Verona e si è laureata in Lettere moderne. Maestoso è l’abbandono, il suo primo romanzo (Hacca 2018), è stato un grande successo di critica e pubblico. Per la casa editrice Topipittori è uscito Quando il mondo era tutto azzurro (2020). Infinito Moonlit è il suo secondo romanzo.