Zora Del Buono, La Marescialla

Una vita troppo piccola

Il romanzo di Zora Del Buono, La Marescialla, pubblicato da Keller nella traduzione di Domenico Mugnolo, ispirato alla figura della nonna dell’autrice, si apre nel 1919 a Bovec. Zora ha ventun anni e porta il fratello Nino in ospedale, dopo che questo si è ferito la mano giocando con dei bossoli. È così che la ragazza conosce Pietro Del Buono che viene dalla Sicilia e a ventitré anni è già dottore. A Berlino Pietro, che nel frattempo si è fidanzato con Zora, si specializza in radiologia e stringe legami d'amicizia con vari colleghi molto brillanti. Da qui Pietro passa a Napoli per poi trasferirsi definitivamente a Bari con la moglie Zora, che s’impegna nella costruzione di una villa imponente con adiacente clinica. Zora, che ha avuto un rapporto difficile con la propria madre (che aveva lasciato il marito per un altro di cui era rimasta incinta e poi era stata riaccolta in famiglia), vive con disagio la maternità e non riesce a legarsi molto al primo figlio, il mite Davide, a cui preferisce il secondo e più vivace Greco e anche il terzo Manfredi. La sua prima ambizione è la politica: il suo mito il maresciallo Tito ed è felice che sia suo marito a curarlo quando viene in Italia. A un certo punto sta per lasciare tutto e seguire il Maresciallo, ma il marito riesce a intercettarla… In La Marescialla, Zora Del Buono racconta il Novecento italiano attraverso  la storia di una famiglia, a partire da luoghi periferici come Bari, Ustica e la Slovenia. Oltre ad adorare Tito i Del Buono amano Gramsci e Bordiga, sono molto ricchi, ma credono nel socialismo e nell’uguaglianza. La storia ha un epilogo tragico per una serie di incidenti che decima la famiglia e per la lenta decadenza dei coniugi che vivono separati gli ultimi anni della loro vita. 

Essere abbandonata è il mio destino, sono stata abbandonata di continuo, sono rimasta sola, è cominciato con mia madre ed è continuato così, prima un figlio, poi un altro e a ogni perdita si forma un vuoto, una persona con un sé pieno di vuoti, chi non è più integro dimentica, dimentica la propria storia, i vuoti si accumulano formando un buco nero che si ingrandisce tanto che a un certo punto ci precipiti dentro e ti dissolvi nel nulla.

Zora Del Buono, nata nel 1962, cresciuta tra Bari e Zurigo, dal 1987 vive a Berlino.  Architetto, si è laureata al Politecnico di Zurigo. È cofondatrice della rivista “Mare” e, dal 2008, autrice di libri. Tra le sue ultime pubblicazioni figurano il diario di viaggio Hundert Tage Amerika: Begegnungen zwischen Neufundland und Key West, premiato con il ITB Book Award, e la novella Gotthard. Ha pubblicato Vite di alberi straordinari. Viaggio tra le piante più antiche del mondo (Aboca, 2020).