Alberto Schiavone, Non esisto

Dopo il carcere

È estate quando Maria, la protagonista del romanzo di Alberto Schiavone, Non esisto (Clichy) esce dal carcere. Non sappiamo perché ci è finita; Schiavone si limita a seguirla nel suo tentativo di restare a galla nonostante le terribili difficoltà che incontra. Va dai suoi, il padre le dà dei soldi, una bicicletta e le dice di non farsi più vedere; trova qualcuno che l’aiuta e molti che la insultano e le fanno del male; lava macchine, fa la spazzina; dorme in un parco, in una scuola abbandonata; divide stanze e appartamenti con altri; salva un uomo abbandonato in un cassonetto e se lo porta a casa; rincontra il suo contrastato amore giovanile che forse è venuto ad ucciderla. Su tutto domina la solitudine di Maria: dopo il carcere non c’è niente, dice Schiavone in questo romanzo che denuncia una condizione esistenziale estrema.

Sbagliare è l’incubo degli adulti. L’errore, il fallimento. Meglio un cielo nero e un mare di sangue. La libertà.

Alberto Schiavone è nato a Torino nel 1980. Ha pubblicato La libreria dell’armadillo (Rizzoli, 2012), Ogni spazio felice (Guanda 2017, Premio Fiesole Narrativa under 40) e Dolcissima abitudine (Guanda 2019), oltre a due graphic novel: una dedicata a John Belushi (BD 2014) e l’altra a Georges Simenon (BD 2021). Per Edizioni Clichy ha curato i volumi della collana Sorbonne dedicati a Maradona e Bohumil Hrabal. Attualmente vive a Milano e lavora per l’editore Feltrinelli.