Igiaba Scego, Cassandra a Mogadiscio

Una famiglia in briciole

Cassandra a Mogadiscio di Igiaba Scego (Bompiani) è scritto in forma di lettera alla nipote che vive in Canada. Igiaba si fa da tramite tra la ragazza e la nonna (sua madre) che non possono comunicare in mancanza di una lingua comune e si propone di ricostruire una storia familiare fatta di dispersione in più continenti. Il punto di partenza è una parola somala, il jirro, che vuol dire malattia. Nel corso del romanzo il jirro acquista più forme, diventa un elemento chiave per capire i somali che vengono da un paese straziato dai conflitti, distrutto dall’inquinamento ambientale, ma sempre vivo nel rimpianto. Una data chiave per la vita della protagonista è il Capodanno del 1990-91: ha sedici anni, festeggia per la prima volta con amici, e sua madre è in Somalia, esposta a gravissimi pericoli. Per lei comincia un periodo di autodistruzione: preoccupata per le sorti della madre, di cui non ha notizie, vomita tutto quello che mangia. Il corpo ha un ruolo molto importante in questa narrazione: dal corpo mutilato delle donne somale  agli occhi malati della scrittrice angosciata al pensiero di perdere la vista. Scego riesce a passare dalla storia personale a quella collettiva, a illuminare la condizione di chi ha perso la propria patria e ne ha trovata un’altra in cui si riconosce a modo suo.

Jirro è il nostro cuore spezzato. La nostra vita in equilibrio precario tra l'inferno e il presente. Siamo esseri diasporici, sospesi nel vento, sradicati da un dittatura ventennale, da una delle più devastanti guerre avvenute sul pianeta Terra e da un grosso traffico di armi che ha seppellito le nostre ossa, e quelle dei nostri antenati, sotto un cumulo kalashnikov che dalla Transnistria sono sbarcati direttamente porto di Mogadiscio. Per annientarci.


Igiaba Scego è nata a Roma nel 1974. Collabora con Il Corriere della sera, Internazionale, Lo Straniero. Tra i suoi libri: Pecore nere, scritto insieme a Gabriella Kuruvilla, Laila Wadia e Ingy Mubiayi (Laterza 2005); Oltre Babilonia (Donzelli 2008); La mia casa è dove sono (Rizzoli 2010, Premio Mondello 2011), Roma negata (con Rino Bianchi, Ediesse 2014), La linea del colore (Bompiani 2021, Premio Napoli), Figli dello stesso cielo (Piemme 2021) e l’antologia Africana. Raccontare il continente al di là degli stereotipi, curato insieme a Chiara Piaggio (Feltrinelli 2021).