Paola Mastrocola, La memoria del cielo

Un'infanzia torinese

Donata nasce a Torino il 1 ottobre 1956, sua madre è piemontese e fa la sarta, suo padre, abruzzese, fa il poliziotto, ma poi diventerà un impiegato della Fiat. In La memoria del cielo (pubblicata da Rizzoli), Paola Mastrocola immerge il lettore nel racconto di un’infanzia che somiglia alla propria. Di Donata descrive l’attaccamento alla madre, che l’ha tanto desiderata e che lavora incessamente per cercare di migliorare la situazione economica della famiglia, e l’atteggiamento circospetto nei confronti del padre, che pur molto affettuoso, viene tenuto un po’ a distanza dalla bambina. Donata è a disagio sia con le clienti materne, che frequentano la casa per farsi fare i vestiti, sia con i parenti paterni perché l’Abruzzo contadino è troppo lontano dal suo mondo. Odia la colonia estiva che sia al mare o in montagna, e la timidezza è un velo che ostacola i suoi rapporti con gli altri. Ma poi grazie a un’ex maestra riceve un sussidiario con l’invito a copiarlo dall’inizio alla fine: a cinque anni impara a scrivere e ne è entusiasta; la lettura poi le aprirà mondi e le farà intravedere un porto sicuro. Un libro su quello che eravamo e su come ha condizionato quello che siamo, sugli affetti familiari, le loro manchevolezze e le loro grandezze.

I ricordi dell’infanzia non sono nostri: se nessuno ce li regala, non esistono. Per questo l’infanzia è una colossale menzogna, che raccontiamo prima di tutto a noi stessi.


Paola Mastrocola ha esordito con il romanzo La gallina volante (2000), vincitore del premio Calvino. Finalista al premio Strega nel 2001 con Palline di pane e vincitrice del premio Campiello nel 2004 con Una barca nel bosco, ha pubblicato numerosi romanzi e saggi. Tra i libri più recenti: Non so niente di te (2013) e Leone (2018).