Andrea Tarabbia, Il Continente bianco
Dentro la Roma neofascista
È un’immersione nel mondo dei neofascisti romani Il continente bianco di Andrea Tarabbia, pubblicato da Bollati Boringhieri. Lo scrittore immagina che un personaggio, che ha il suo stesso nome e fa lo scrittore, frequenti per un periodo un analista, il dottor P., che vive alla Camilluccia e qui riceve i suoi pazienti. Dal dottore viene a sapere che la moglie di lui, Silvia, ha un giovane amante, Marcello Croce, legato a un gruppo di facinorosi di estrema destra. Tarabbia entra in contatto con il gruppo, che si fa chiamare "Il continente bianco", viene ammesso alle loro riunioni, ascolta le loro orazioni farneticanti e partecipa persino a un’aggressione contro dei venditori del Bangladesh. Mentre Silvia si assoggetta sempre di più ai voleri di Marcello, Tarabbia si confronta con questo sull’ideologia che lo muove e assiste ai preparativi per un’aggressione a un campo rom. Ispirato a L’odore del sangue di Goffredo Parise, ma anche ad altri classici, da Pasolini a Capote, il romanzo di Tarabbia getta luce su aspetti poco esplorati della contemporaneità italiana e lo fa attraverso una chiave letteraria e metaletteraria, portando avanti la sua indagine di lunga data sul tema del male, di chi lo compie, di chi lo testimonia.
Andrea Tarabbia è nato a Saronno nel 1978. Ha pubblicato, tra gli altri, Il demone a Beslan (Mondadori, 2011, poi Bollati Boringhieri, 2021), Il peso del legno (NN, 2018) e Madrigale senza suono (Bollati Boringhieri, 2019, Premio Campiello). Nel 2012 ha curato e tradotto Diavoleide di Michail Bulgakov per Voland, e nel 2021 ha selezionato e curato, per Il Saggiatore, l’antologia Racconti di demoni russi. Il suo libro più recente è Il Continente bianco (Bollati Boringhieri, 2022). Vive a Bologna.Sei venuto qui, perché probabilmente sei arrivato a un punto in cui hai detto a te stesso che quest'abisso (quello che tu consideri un abisso) non lo dovevi soltanto guardare, o leggere, ma dovevi prendervi parte - e questa tua partecipazione ha uno scopo: scoprire che sei un uomo migliore di noi, che quel tuo dubbio profondo è una stupidaggine, forse addirittura un vezzo. È cosi?