Tormmaso Giartosio, Tutto quello che non abbiamo visto

Premio Alvaro Bigiaretti 2024

 
Il comitato direttivo del Premio Letterario Corrado Alvaro e Libero Bigiaretti presieduto da Giorgio Nisini, ricevuti i voti della Giuria Scientifica e della Giuria Popolare, si è riunito nella casa di campagna dei due scrittori e ha decretato che l’autore vincitore della decima edizione è Tommaso Giartosio con il romanzo Tutto quello che non abbiamo visto (Einaudi). La cerimonia di premiazione si svolgerà sabato 28 settembre al Palazzo della Cultura "Corrado Alvaro - Libero Bigiaretti", Vallerano (VT) – Piazza dell’Oratorio, alle ore 11.00.  La Giuria Scientifica del Premio è composta da Giuseppe Antonelli, Sara Benedetti, Carla Carotenuto, Gaja Cenciarelli, Alfredo Luzi, Anne-Christine Faitrop-Porta, Fabrizio Ottaviani, Paolo Palma, Sergio Pent, Carlo Picozza, Laura Pugno, Graziella Pulce, Fabio Stassi, Pierluigi Vito.


Per raccontare il viaggio compiuto in Eritrea nel 2019 in compagnia di un gruppo di fotografi, Tommaso Giartosio sceglie la forma epistolare. Nelle lettere ad Antonio Politano contenute in Tutto quello che non abbiamo visto, Un viaggio in Eritrea, pubblicato da Einaudi, la prima dimensione a essere problematizzata è quella del viaggiatore: come si fa a entrare in relazione con il popolo che si visita? L’Eritrea, poi pone una serie di questioni ulteriori: è stata colonia italiana e ci sono molte tracce della nostra presenza in questo paese che continua ad amarci nonostante le violenze inflitte al momento della conquista; è retta da un regime dittatoriale (c’è un solo quotidiano e c’è un solo canale televisivo, entrambi di proprietà dello stato), ma è difficile cogliere le tracce del controllo e della censura; i figli di eritrei e italiani hanno difficoltà a essere riconosciuti sia in patria sia in Italia. Seguiamo Giartosio dalle passeggiate per Asmara, la piccola Roma eritrea, al tuffo nelle isole Dahlak, dalle visite all’istituto alberghiero dove ai ragazzi viene insegnato come rifare i letti e pulire i bagni degli occidentali ai giochi con bambini turbolenti e festosi, da un matrimonio pieno di colori a un palazzo del potere apparentemente privo di recinzioni. Grazie alla sua prosa attenta scopriamo l’Altreritrea, quella che si è offerta al suo sguardo e alla sua immaginazione. 

L'esperienza del non esperto, in fin dei conti, non è altro che la storia delle persone: accidentale, arbitraria, vera. E il faticoso lavorio di lenti che l'immagine dell'altro ci impone, tra necessità di riconoscerlo diverso e necessità di riconoscerlo uguale, è soprattutto un modo per esercitarci a riconoscere noi stessi. Quando ci mettiamo in posa, non è finita: è appena iniziata.

Tommaso Giartosio ha pubblicato saggi, racconti, poesie, tra cui Doppio ritratto (Fazi 1998, Premio Bagutta Opera Prima), Perché non possiamo non dirci (Feltrinelli 2004), La città e l'isola (con Gianfranco Goretti, Donzelli 2006), L'O di Roma (Laterza 2012, finalista al Premio L'Albatros per la letteratura di viaggio), Non aver mai finito di dire (Quodlibet 2017). È redattore di Nuovi Argomenti e conduttore del programma di Rai RadioTre Fahrenheit. Per Einaudi ha pubblicato la raccolta di poesie Come sarei felice (2019, Premio Napoli).