Ivan Doig secondo Nicola Manuppelli

Il canto del lavoro

Già protagonista del romanzo precedente di Ivan Doig, La stagione fischiettante, in Il canto del lavoro (tradotto da Nicola Manuppelli per Nutrimenti) Morrie Morgan arriva a Butte in Montana in cerca di un alloggio e di un lavoro. Il primo lo trova da Grace, che gestisce una piccola pensione da quando il marito è morto in miniera e tra loro nasce una forte simpatia, il secondo è inizialmente quello di addetto alle pompe funebri e poco dopo quello a lui ben più congeniale di bibliotecario (alle dipendenze dri Sandison, il misterioso e affascinante ex proprietario di ranch). Ambientato nel 1919 il romanzo di Doig racconta anche le lotte sindacali contro la compagnia che gestisce le miniere e riduce le paghe dei minatori invece che aumentarle: Morrie, coinvolto da un’ex allieva e dal suo fidanzato scrive un inno per incoraggiare la resistenza. Un libro ricco di filoni narrativi che descrive in molto molto accurato gli Stati Uniti di quel periodo e le istanze che vi si scontravano.

Dalle bocche della miniera si riversarono a cascata sulle strade in pendenza centinaia di uomini logorati dal lavoro, che divennero migliaia nel lasso di tempo in cui rimanemmo lì a guardare. Quell’esodo colorò la collina di nero. Lì sotto, ai piedi del rialzo, i quartieri sembravano canali che confluivano l’uno nell’altro mentre i minatori avanzavano arrancando, accenti inglesi di diverso tipo si confondevano con lingue che il mio orecchio non riusciva a identificare facilmente. Era come se l’Europa fosse stata sollevata in aria dal tacco dello stivale dell’Italia e scossa, e ogni lavoratore dalle profondità della dura roccia fosse precipitato qui.

Ivan Doig (1939-2015), autore di tredici romanzi e del memoir This House of Sky, finalista al National Book Award, è considerato l’ultima voce autentica della narrativa della frontiera e della ‘working class’ delle fattorie e dei ranch, erede di John Steinbeck e Wallace Stegner, ‘una figura centrale nella letteratura del West americano’, secondo la New York Times Book Review. In Italia sono usciti, per Nutrimenti, Il racconto del barista (2018), L’ultima corriera per la saggezza (2020) e La stagione fischiettante (2022).



Nicola Manuppelli, scrittore, sceneggiatore, editor e traduttore di letteratura americana. Ha pubblicato i romanzi Bowling (2014), Merenda da Hadelman (2016), Roma (2018), Domani è un posto enorme (2021); la biografia della scrittrice Alice Munro, La fessura (2014); la raccolta di poesie Quello che dice una cameriera (2017). Sul cinema ha scritto A Roma con Alberto Sordi (2020) e A Roma con Nino Manfredi (2021). Ha scritto e sceneggiato il documentario Steno di Raffaele Rago, presentato
alla Festa del cinema di Roma nel 2022. Nel 2023 è uscito il suo libro Due donne Racconti dentro e fuori dal set di «La ciociara» di Vittorio De Sica scritto con Pasquale Panella per Tempesta.