Gaia Tortora vince la 59^ edizione del Premio Estense
Il Premio Estense che dal 1965 premia l’eccellenza del giornalismo italiano, quest’anno con 69 titoli ha registrato il più alto numero di volumi candidati della storia della manifestazione.
Il presidente Alberto Faustini, portavoce della giuria tecnica composta da Michele Brambilla, Luigi Contu, Tiziana Ferrario, Paolo Garimberti, Jas Gawronski, Giordano Bruno Guerri, Agnese Pini, Venanzio Postiglione, Alessandra Sardoni e Luciano Tancredi, ha osservato:
Gian Luigi Zaina, presidente della Fondazione Premio Estense, dichiara:La cosa bella di questa edizione è stata la competizione vera fino all’ultimo. I quattro libri finalisti sono individuali e collettivi perché parlano di storie che riguardano il nostro Paese, esattamente come quella raccontata da Gaia Tortora. E’ certamente la storia di una famiglia, un’autobiografia emotiva, ma anche e soprattutto la storia di un Paese che si è confrontato con la mala giustizia, paradossalmente anche grazie alla popolarità del protagonista, diversamente non ci saremmo mai interrogati così tanto sul tema. Ancora una volta è emerso quanto sia libera la giuria, nessuno di noi riesce a fare previsioni alla vigilia e non riesce a farlo nemmeno un giurato popolare”.
Gaia Tortora con “Testa alta, e avanti” (Mondadori) racconta la sua storia, nella consapevolezza che non sia solo sua: ogni giorno tre innocenti finiscono in carcere per errore, più di mille cittadini l’anno. E i media continuano a comportarsi come fecero con suo padre: titoloni per additare i presunti colpevoli e, quando va bene, trafiletti seppelliti nelle ultime pagine a segnalare l’assoluzione, il proscioglimento, l’errore giudiziario. Condividere il proprio intimo dolore, allora, diventa un modo per combattere contro l’ingiustizia, per impedire che tutto ciò si possa ripetere. E andare avanti, come le diceva suo padre, a testa alta.Non era facile prevedere l’esito finale perché i quattro libri sono tutti di alto valore. Il titolo di Gaia Tortora è senz’altro d’impatto perché racconta una storia familiare dal punto di vista di chi l’ha vissuta in prima persona, dovendo convivere con il trauma causato da un clamoroso errore giudiziario”.
L’autrice commenta così il risultato:
Al termine della votazione è intervenuto il Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi che ha così commentato: “Sono felice di aver assistito ad una parte del lavoro delle due giurie che attesta la piena democraticità del Premio Estense. Gaia Tortora, una grande donna che racconta la storia di un grande padre, un uomo che è stato l’emblema di tutti quelli che hanno patito per una cattiva giustizia”.Nel mio cuore considero la vittoria al fotofinish con il mio amico Paolo Borrometi un ex aequo, sono due libri che raccontano la storia d’Italia seguendo filoni paralleli, sui quali ci sarebbe ancora molto da dire. Dedico questo riconoscimento a quella ragazza di terza media e quindi ai ragazzi delle scuole e delle carceri dove continuo ad andare, soprattutto in quelle minorili. Vorrei che i ragazzi, attraverso il mio libro, comprendessero che giudicare subito è sbagliato e che utilizzassero la loro testa per farsi una propria idea”.
Nel pomeriggio del 23 settembre, al Teatro Comunale “Claudio Abbado di Ferrara” si è svolta la cerimonia di premiazione, condotta da Cesara Buonamici, con la consegna dell’Aquila D’Oro a Gaia Tortora e del 39° “Riconoscimento Gianni Granzotto. Uno stile nell’informazione” che la giuria presieduta dal presidente della Fondazione Premio Estense Gian Luigi Zaina e composta da sette imprenditori dei territori di Bologna, Ferrara e Modena (Patrizia Bauer, Luca Cimarelli, Maria Rita Giberti, Paolo Golinelli, Paolo Moscatti, Silvia Pasquali e Giorgio Piacentini) ha assegnato a Federico Rampini.
La 59esima edizione del Premio Estense si realizza con la media partnership di ANSA, Rai Cultura e Rai Radio1.
Per ulteriori informazioni: www.premioestense.com