Francesco Fiorentino, Cinque giorni fra trent'anni

Gli incontri di cui siamo fatti

Il romanzo di Francesco Fiorentino, Cinque giorni fra trent’anni, pubblicato da Marsilio, si muove tra due tempi: gli anni settanta in cui i protagonisti studiano alla Federico II di Napoli e il presente in cui, divenuti per lo più affermati professionisti, sono alle prese con problemi sentimentali e di lavoro. Attorno al professore Onofri, che ama la letteratura oltre che la giurisprudenza, ed è un vero maestro, si raccoglie nel ’68 un gruppo di studenti, capitanato dalla brillante e dinamica Emilia. Arturo, inizialmente attratto da Carla, ha una relazione con Emilia, che finisce quando lui scopre che lei vede di nascosto il professore. Il giovane per mantenersi agli studi lavora come cameriere in un night club e qui conosce la bellissima Roberta, che fa la cantante: tra loro nasce un amore che dura fino al periodo trascorso insieme a Parigi, dove Arturo viene mandato dal professore con una borsa di studio. All’inizio del libro, Arturo cinquantenne viene convocato a Montecarlo per fare da esecutore testamentario a Guido, che era stato il più brillante degli allievi di Onofri e poi aveva deciso di abbandonare gli studi e non si era più fatto vivo con gli amici. Perché Guido prima di morire ha voluto ricontattare Arturo? Anche negli episodi successivi, ognuno intitolato a un personaggio femminile in omaggio alla rivoluzione sentimentale portata avanti dalle femministe negli anni sessanta/settanta, il passato s'incrocia con il presente e il tema dominante è quello degli incontri che ci hanno resi quello che siamo.   

Potessi vivere cinque giorni fra trent’anni per sapere che sto pensando a tutto questo soltanto con un po’ di nostalgia. Ma chi ti dice che non scoprirei invece d’avere perso l’occasione della mia vita?


Francesco Fiorentino ha studiato alla Federico II con Francesco Orlando. Dopo Venezia, ha insegnato letteratura francese all’Università di Bari, dove è professore emerito. Ha scritto, tra l’altro, monografie su Balzac (Laterza), su Molière (Einaudi) e sul teatro del Seicento (Laterza). Ha curato l’edizione italiana del teatro di Molière (Bompiani) e sta preparando un’edizione di romanzi libertini (Bompiani). Per Marsilio ha diretto la collana di classici francesi I fiori blu e, insieme a Carlo Mastelloni, ha pubblicato due romanzi polizieschi: Il filo del male (2010) e Il sintomo (2014). Nel 2021, sempre per Marsilio, è apparso il romanzo Futilità.