Davide Orecchio, Lettere a una fanciulla che non risponde

L'amore ai tempi dei robot

Il protagonista di Lettere a una fanciulla che non risponde di Davide Orecchio (Bompiani) è LB, un lovebòt, cioè un robot ideato per soddisfare i desideri sessuali di una donna. LB, che è stato allontanato e sostituito da un curabòt da Livia, dopo che lei si è scoperta malata, è innamorato di lei e le scrive una serie di lettere mentre gira per il mondo alla ricerca di un modo per curarla. Livia non gli risponde, ma legge le lettere e ai margini di queste rievoca l'amore che la legava a Miron ai tempi del liceo. Il futuro distopico descritto da Orecchio e riportato da LB nel corso del suo viaggio è fatto di macchine,  ma anche di animali come i maiali della città che lavorano nei cantieri edili, di animali geneticamente modificati come gli struzzi a tre gambe e di esseri multiarto; dappertutto si respira un clima di sopraffazione e violenza. Un inno all’amore che si leva da una realtà degradata e la trasfigura: anche nell’epoca delle macchine la capacità di coltivare sentimenti rappresenta l'unica ancora di salvezza per umani e non umani. Con un occhio al Calvino delle Città invisibili e un altro al Cavazzoni di Guida agli animali fantastici, come ci rivela Davide Orecchio in questa intervista.

Impara la vita, non sperperarla nella nostalgia e non guastarla con l'ansia, coltivala, trattala bene e se un giorno, per stranezza, nel tuo futuro lontano, nel tuo presente di allora, un piccolo lampo dovesse ricordarti che in passato c’è stato qualcuno che per te si è dimostrato vivente, che ha vissuto per te, non scartare il pensiero e non spaventarti, accudiscilo, fa che respiri, perché potrebbe darti sollievo, non si sa mai.

Davide Orecchio ha pubblicato diversi romanzi e raccolte di racconti, tra cui Città distrutte. Sei biografie infedeli (Gaffi 2012, nuova edizione il Saggiatore 2018, Premio SuperMondello e Mondello Opera Italiana), Mio padre la rivoluzione (minimum fax 2017, Premio Campiello-Selezione Giuria dei Letterati) e Storia aperta (Bompiani 2021, candidato al Premio Strega). È redattore di Nazione Indiana.