Alessandro Gazzoli, Estranei

Un anno in una scuola per stranieri

L’esperienza di ritrovarsi tra allievi (e soprattutto allieve) di varia età e varia provenienza cercando di far loro superare l’esame di terza media è al centro di Estranei, Un anno in una scuola per stranieri (Nottetempo) di Alessandro Gazzoli. In apertura di libro l’autore racconta di essere approdato per caso all’Eda di Cles, ma in realtà a un certo punto spunta il film di Luchetti La scuola con Silvio Orlando che interpretava il ruolo di un professore vicino ai suoi alunni: uno dei fari di Gazzoli. I centri per l’Educazione degli Adulti sono un coacervo di contraddizioni: gli immigrati di vecchia data detestano i nuovi immigrati; chi è religioso, anche di un culto opposto al proprio, è preferibile a chi è ateo; bugie e fraintendimenti sono all’ordine del giorno. In classe ci sono l’indiana Priti che ha ventiquattro anni e cerca di sfuggire al matrimonio combinato per lei dal padre; la colombiana Marisol che ha sposato un siciliano; Amna, musulmuna sunnita; la marocchina Samira… Il prof ascolta confidenze, offre supporto, ingurgita dolci indigesti, prova persino a fare il digiuno del Ramadan, ma soprattutto azzera le sue certezze e si apre all’ascolto: poche esperienze sono così formative come cercare un metodo per l'insegnamento basandosi sui bisogni dei propri allievi, invece che su percorsi prestabiliti.

Non c’è una sola verità, ce ne sono mille, e il mio riflesso istintivo non è pensare rapito al gioiello delle diversità, al prisma magnifico in cui ogni torto o ragione si confonde in un mondo senza barriere né confini, ma è una vertigine, sento la terra mancarmi sotto i piedi, perché nel vuoto ogni essere umano può essere alieno all’altro.

Alessandro Gazzoli è nato a Edolo, in Valcamonica, nel 1986. Dopo la laurea e il dottorato in Lettere, insegna da alcuni anni in un centro di istruzione per adulti in provincia di Trento. Nel 2022 ha pubblicato il saggio Auto da fé. Rileggere Giorgio Manganelli (Mimesis).