Fiammetta Palpati, La casa delle orfane bianche

Premio Campiello Opera prima

Natàlia, Lucia e Germana sono tre donne di mezz’età che si occupano delle vecchie madri: al centro del romanzo La casa delle orfane bianche di Fiammetta Palpati, pubblicato da Laurana, c’è il racconto dell'iniziativa delle protagoniste di provare a vivere tutte insieme in un casale ad Amelia. Palpati allontana da sé la sua materia scegliendo una struttura teatrale ("in due atti e un intervallo galante"); assume il punto di vista di un io narrante ironico che non ha nulla a che vedere con la vicenda; dà spazio ai corpi, ai cinque sensi, privilegiandoo l'odorato, la puzza di decomposizione; sceglie di ambientare l'azione tra il mercoledì delle Ceneri e il giorno di Pasqua;  fa comparire in scena una finta suora che si propone come badante e invece ha un gran bisogno di essere badata. Un romanzo sul bisogno di cura che ci attanaglia a qualunque età, sull'incapacità che abbiamo di curare se siamo a nostra volta feriti, scritto con una lingua ipnotica e una grande capacità drammaturgica.

è in questa stanza che, al crepitio della legna verde e umida e al rumore intermittente della ventola del termoconvettore, tutte, madri e figlie, provenienti da case e storie diverse, nonché un cane rispondente al nome di Laica la cui proprietà ciascuna ripudia, trascorrono le prime ore sotto lo stesso tetto all'insegna del vecchio adagio: mal comune mezzo gaudio.


Fiammetta Palpati è nata a Roma. È laureata in Letterature comparate. Vive ad Amelia, nella campagna umbra, dove ragiona, insegna e scrive di paesaggio e letteratura.