Milano, un ponte con la cultura araba
L'Istituto di Cultura Araba inaugurato all'Università Cattolica del Sacro Cuore
Inaugurato all’Università Cattolica del Sacro Cuore un Istituto che promuoverà il dialogo tra mondo arabo e mondo occidentale, nato dall’accordo con la Sharjah Book Authority.
Promuovere il dialogo interculturale costruendo ponti tra mondo arabo e mondo occidentale. È quanto farà con le sue numerose attività, iniziative, seminari l’Istituto di Cultura Araba inaugurato venerdì 30 agosto, all’Università Cattolica del Sacro Cuore con una cerimonia ufficiale ospitata nell’Aula Magna dell’Ateneo e introdotta dagli interventi del Rettore dell’Università Cattolica Elena Beccalli e della Principessa Bodour Al Qasimi. Diverse le autorità che hanno preso parte all’inaugurazione, a partire da Sua Altezza Sultan Bin Muhammad Al-Qasimi, Emiro di Sharjah – che ha voluto partecipare a testimonianza della sua grande riconoscenza e piena soddisfazione per l’istituzione a Milano di un centro di questo tipo –, dal CEO della Sharjah Book Authority Ahmed Al Ameri, e da Monsignor Paolo Martinelli, Vicario Apostolico dell’Arabia meridionale.
Dal discorso pronunciato dal Rettore Beccalli.
Secondo la Principessa Bodour Al Qasimi «l’Istituto apre un nuovo capitolo per superare i confini e attraversare i continenti con la bandiera del libro e l’amore comune per la letteratura». Nello stesso tempo «costituisce una raffigurazione pratica della volontà sincera di rafforzare il dialogo tra Oriente e Occidente». Sarà, pertanto, «un luogo di diplomazia culturale, di meeting tra popoli e civiltà», poiché sempre più «oggi abbiamo bisogno di messaggi di pace per lasciare alle future generazioni il mondo in uno stato migliore». Di qui la necessità di custodire e proteggere qualsiasi cultura, come ha indicato l’Emiro di Sharjah che, parlando alla platea dell’Aula Magna, ha dato testimonianza della passione per la lingua araba, da anni oggetto di suoi studi approfonditi.
L’Istituto, con sede negli edifici di via Lanzone 14 e diretto dal Professor Wael Farouq, nasce a seguito di un accordo siglato nel mese di luglio tra la Sharjah Book Authority, importante organizzazione degli Emirati Arabi promotrice di iniziative culturali legate all’editoria con cui l’Università Cattolica collabora da alcuni anni, e l’Ateneo.
Promuovere il dialogo interculturale costruendo ponti tra mondo arabo e mondo occidentale. È quanto farà con le sue numerose attività, iniziative, seminari l’Istituto di Cultura Araba inaugurato venerdì 30 agosto, all’Università Cattolica del Sacro Cuore con una cerimonia ufficiale ospitata nell’Aula Magna dell’Ateneo e introdotta dagli interventi del Rettore dell’Università Cattolica Elena Beccalli e della Principessa Bodour Al Qasimi. Diverse le autorità che hanno preso parte all’inaugurazione, a partire da Sua Altezza Sultan Bin Muhammad Al-Qasimi, Emiro di Sharjah – che ha voluto partecipare a testimonianza della sua grande riconoscenza e piena soddisfazione per l’istituzione a Milano di un centro di questo tipo –, dal CEO della Sharjah Book Authority Ahmed Al Ameri, e da Monsignor Paolo Martinelli, Vicario Apostolico dell’Arabia meridionale.
Dal discorso pronunciato dal Rettore Beccalli.
«Il lungo percorso intrapreso in questo decennio dall’Università Cattolica con le sue tante iniziative – dall’organizzazione del Festival di Lingua e Cultura Araba all’insegnamento di lingua araba – porta oggi all’inaugurazione dell’Istituto, un polo culturale ed educativo che risponde pienamente alla mia ferma convinzione che la nostra Università debba essere una comunità aperta al mondo». Dunque, «un’occasione tangibile di dialogo tra mondi e culture che rappresenta un modo nuovo di intendere l’internazionalizzazione per il nostro Ateneo».
Secondo la Principessa Bodour Al Qasimi «l’Istituto apre un nuovo capitolo per superare i confini e attraversare i continenti con la bandiera del libro e l’amore comune per la letteratura». Nello stesso tempo «costituisce una raffigurazione pratica della volontà sincera di rafforzare il dialogo tra Oriente e Occidente». Sarà, pertanto, «un luogo di diplomazia culturale, di meeting tra popoli e civiltà», poiché sempre più «oggi abbiamo bisogno di messaggi di pace per lasciare alle future generazioni il mondo in uno stato migliore». Di qui la necessità di custodire e proteggere qualsiasi cultura, come ha indicato l’Emiro di Sharjah che, parlando alla platea dell’Aula Magna, ha dato testimonianza della passione per la lingua araba, da anni oggetto di suoi studi approfonditi.
L’Istituto, con sede negli edifici di via Lanzone 14 e diretto dal Professor Wael Farouq, nasce a seguito di un accordo siglato nel mese di luglio tra la Sharjah Book Authority, importante organizzazione degli Emirati Arabi promotrice di iniziative culturali legate all’editoria con cui l’Università Cattolica collabora da alcuni anni, e l’Ateneo.