Lucia Tancredi, Ogni cosa è per Giulia

Antonio Gramsci e Giulia Schucht: una storia d'amore

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        Chi era veramente Giulia Schucht, moglie di Antonio Gramsci e madre dei suoi due figli, Delio e Giuliano? A questa domanda prova a rispondere, basandosi su un’ampia documentazione e su una fervida immaginazione, il romanzo di Lucia Tancredi, Ogni cosa è per Giulia, Antonio Gramsci e Giulia Schucht: una storia d’amore, pubblicato da Ponte alle Grazie. L’incontro fatale avviene in un sanatorio russo nel 1922: Antonio, ricoverato in gravi condizioni mentre partecipa ai lavori dell’Internazionale comunista, conosce lì Giulia Schucht, venuta a trovare sua sorella Eugenia. È amore a prima vista: i due si danno un bacio, poi si scrivono, si rivedono a Mosca, diventano amanti, e in seguito marito e moglie, nonostante l’opposizione di Apollon, il padre di lei, aristocratico bohémien, musicista, che per la bellissima figlia, violinista di talento aveva altre ambizioni. Tancredi racconta lo strazio di Giulia che per amore di Antonio rinuncia alla musica; la sua preoccupazione per lui, sempre in fuga dai fascisti; il desiderio di stargli vicino; l’aspirazione frustrata a una vita normale. Antonio riesce a passare del tempo con il primo figlio, mentre non vede mai il secondo perché viene arrestato. Nell’ultimo periodo a stare accanto al detenuto, a ricevere le sue lettere è la sorella di Giulia, Tatiana: le sorelle svolgono un ruolo importante in questa storia, sia Eugenia sia Tatiana sono infatuate di Antonio. Lui ama solo Giulia, ma sa che la sua corrispondenza viene letta e non ce la fa rivolgersi a lei sapendo che altri intercettano le loro parole. Prima di morire le lascia tutte le sue carte, mostrando di nutrire per lei non solo grande passione, ma anche stima per la sua intelligenza e il suo ardore politico.

        È la moglie di Antonio Gramsci e ogni volta che se lo ripete sente gonfiarsi d'orgoglio; dovrebbe essere come una specie di titolo, di quelli concentrati e imperiali che in una società antiquata avrebbero dato portamento. Rimanere incinta potrebbe essere un diritto collaterale. Il punto è che Antonio entra ed esce dalla sua vita, entra ed esce dalla sua camera, le sale addosso, pianta un figlio ed esce. A lei non è dato di uscire, né di essere da un'altra parte o di fingersi neutrale mentre le piomba addosso tutta la realtà.


        Lucia Tancredi ha compiuto studi letterari e musicali. Di formazione proustiana, ama le vite degli altri e le resurrezioni della memoria involontaria. Ha scritto: Io, Monica (2006), Côté Bach (2009), Ildegarda (2009), L’otto (2016), Jacopa dei Settesoli (2022). I suoi romanzi sono tradotti in varie lingue e prestati alla riscrittura teatrale.
         

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