Angelo Ferracuti, Il figlio di Forrest Gump
La casa come ring
In Il figlio di Forrest Gump (Mondadori), Angelo Ferracuti traccia un ritratto del padre, Mario, e racconta il rapporto conflittuale avuto con lui negli anni della propria formazione e anche dopo. Mario muore a novantun anni e, mentre la sua casa viene svuotata per dare spazio a donne richiedenti asilo, riaffiorano i ricordi degli ultimi momenti passati insieme, ma anche dei tanti contrasti per motivi caratteriali, per la politica, per le scelte di vita. Dopo aver perso il padre a otto anni ed essere finito in un istituto, Mario cresce con il mito di sé come orfano roccioso. È un nichilista, convinto che la delusione arrivi per tutti; ama parlare e sentirsi parlare e dice sempre quello che pensa. All’inizio degli anni settanta scopre la corsa e le gare, riuscendo a portare a termine persino la marcia di 48 ore sul Campo Scuola di Ascoli Piceno; con fanciullesco entusiasmo riempie una stanza di medaglie e coppe. Con il figlio condivide solo la passione per la squadra di calcio; per il resto è uno scontro continuo: sulla politica (Mario è consigliere comunale della Dc, Angelo si sente un sovversivo internazionalista) sulla scrittura (Mario colleziona libri che si fa mandare dalle case editrici e che non legge, Angelo parte dalla poesia e approda al romanzo). Nel libro si descrive anche l'attività attuale di scrittore di reportage narrativi di Angelo in un dialogo costante con il padre con il quale non ha saputo conciliarsi, ma che prima di morire gli ha chiesto di scrivere di lui.
Angelo Ferracuti ha scritto romanzi e reportage narrativi, tra i quali Il costo della vita (Einaudi, 2103, con un inserto fotografico di Mario Dondero, Premio Lo Straniero), Andare, camminare, lavorare (Feltrinelli, 2015), Addio (Chiarelettere, 2016), La metà del cielo (Mondadori, 2019), Non ci resta che l’amore (Il Saggiatore, 2021). Collabora con diversi quotidiani e riviste, e con Radio Tre.
Ognuno faceva la vita sua, guardavamo quella dell’altro con molta distrazione. Questa casa era stata il nostro ring, la cucina, il salotto e questo corridoio erano stati le gabbie dove ci eravamo battuti come tigri per annientarci, ma non eravamo mai riusciti ad andare oltre quegli scontri verbali.
Angelo Ferracuti ha scritto romanzi e reportage narrativi, tra i quali Il costo della vita (Einaudi, 2103, con un inserto fotografico di Mario Dondero, Premio Lo Straniero), Andare, camminare, lavorare (Feltrinelli, 2015), Addio (Chiarelettere, 2016), La metà del cielo (Mondadori, 2019), Non ci resta che l’amore (Il Saggiatore, 2021). Collabora con diversi quotidiani e riviste, e con Radio Tre.