Andrea Bouchard, Fuochi d'artificio
Da questo libro la serie tv
Il romanzo di Andrea Bouchard, Fuochi d’artificio, pubblicato da Salani nel 2015, e ora diventato una serie televisiva in sei episodi per la regia di Susanna Nicchiarelli, parte nell’aprile del 1944. Marta, la protagonista, ha tredici anni ed è in bicicletta sulle Alpi piemontesi con il padre. Vedono da lontano dei tedeschi e il padre le passa una busta da nascondere. Marta capisce solo dopo il pericolo che hanno corso; suo padre stava portando una comunicazione ai partigiani, potevano essere arrestati o uccisi. Davide, fratello di Marta, di un anno più grande, quando lei gli racconta l'accaduto decide di entrare anche lui nella Resistenza (il più grande Matteo già combatte i tedeschi). Per amore di Marco, un amico di Davide, Marta acconsente alla richiesta del fratello di aiutarlo a portare messaggi, sfruttando il fatto che sembra più piccola della sua età. Al terzetto si aggiunge Sara, la migliore amica di Marta, che a differenza di lei, può passare per adulta se truccata e vestita adeguatamente. I ragazzi non si limitano a fare da staffette, ma, spinti da Marta, che acquista sempre maggiore spirito di iniziativa e coraggio, entrano di nascosto nel forte presidiato dai tedeschi, rubano i piani di questi e aiutano i partigiani ad attaccarli a sorpresa. Attraverso quattro amici che affrontano spaventosi pericoli, momenti esaltanti, dolori tremedi, Bouchard immerge i giovani lettori all'interno della lotta partigiana e degli ideali che l'animarono.
Andrea Bouchard è nato a Milano nel 1963 da genitori originari delle valli Pellice e Germanasca. Dopo aver lasciato l'università, ha frequentato scuole di recitazione, musica e scrittura creativa a Roma, svolgendo vari mestieri prima di diventare maestro elementare nel 1996.Ha scritto diversi romanzi per ragazzi, tra cui Acqua Dolce (Premio Biblioteche di Roma 2010), Magica amicizia (finalista Premio Bancarellino 2012) e Il pianeta senza baci (e senza bici).Sono sconvolta, ieri sera Fosco mi ha versato il vino, poi scherzava con Sara, voleva bevesse di più; brindava alla vittoria con gli occhi luccicanti. Dicono che la pace è vicina, ma ogni giorno in più è già troppo. Chi la vedrà e chi no? Chi di noi quattro? Tutto è senza senso. Le montagne mi fanno paura con la loro mole nera. Eterne e maestose; ma cosa avete fatto per salvare Fosco? E per Matteo? E questo nome, che avevo dentro, ma non osavo pronunciare in testa, mi devasta. Non riesco neanche a piangere e gridare. Vorrei sparire. Mamma, ho bisogno di te; domani vengo via di qui e ti raggiungo in Svizzera, ad aspettare che finisca l’inferno.