Antonio Moresco, Lettera d'amore a Giacomo Leopardi

In volo sulle miserie umane

Amico della giovinezza: così Antonio Moresco definisce l’autore delle Operette morali (e dei Canti e dello Zibaldone e delle magnifiche lettere…) nel suo libro Lettera d’amore  a Giacomo Leopardi, pubblicato da Solferino. In questo appassionato excursus nella vita e nell’opera del poeta di Recanati, Moresco parte da un ricordo personale: da ragazzo, in seminario, scopre l’Infinito nelle pagine di un'antologia scolastiche e ne resta ammaliato. Da allora non smette di leggere e rileggere i testi di Leopardi, di cui lo colpiscono la lucidità negativa, il bisogno di abbandonare le illusioni, l’inconciliabilità con un mondo fatto di piaceri esteriori e di compromessi. Mentre la prima parte del libro è una disamina puntuale della scrittura leopardiana nelle sue varie articolazioni, la seconda ospita un sogno: quello di volare con Leopardi sui cieli di Roma, New York, Mosca, Recanati, parlando, scherzando, compiangendo le miserie del mondo che ci circonda. E Leopardi per Moresco fa parte di una schiera di sodali che comprende Kafka, Cervantes, van Gogh e altri. Chi l’ha detto che gli amici devono essere solo quelli di carne e ossa?   

Il tuo pensiero, il tuo pensiero e il tuo canto, il tuo canto che si fa pensiero e il tuo pensiero che si fa canto sono tra quelli che ci possono attrezzare in vista della sfida epocale che abbiamo di fronte come umani e come terrestri, non solo in senso concettuale ma anche sentimentale, con il tuo unire intelligenza e passione, con il tuo fare appello non alle sole forze razionali e mentali ma anche ad altre forze latenti e dormienti dentro di noi e che, a questo punto, abbiamo un disperato bisogno di risvegliare e dissotterrare, perché se l'inizio è sempre una fine anche la fine è sempre un inizio, la fine e l'inizio - i due poli che la nostra cultura ha artificialmente separato e contrapposto - sono una cosa sola.

Antonio Moresco ha pubblicato tra l’altro Lettere a nessuno (1997, 2008, 2018), La lucina (2013, 2023, 2024) e la trilogia di Giochi dell’eternità, costituita da Gli esordi (1998), Canti del caos (2001, 2003, 2009) e Gli increati (2015). Tra le sue ultime opere Canto di D’Arco (SEM 2019), Chisciotte (SEM 2020) e Canto del buio e della luce (Feltrinelli 2024). È stato tra i fondatori nel 2003 del blog Nazione Indiana e nel 2005 ha creato la rivista telematica e cartacea Il primo amore. Ha fondato Repubblica nomade, con la quale ha compiuto lunghi cammini in Italia e in Europa.