Maria Pontillo, La paura di essere disconessi
Con Stefano Vicari
Tra le nuove dipendenze che si riscontrano in campo psicologico c’è la dipendenza da Internet: nel saggio La paura di essere disconnessi, Adolescenti e dipendenza dalla rete, scritto da Maria Pontillo e Stefano Vicari e pubblicato dal Mulino, si analizzano le manifestazioni di questo fenomeno, le sue cause, le possibili cure. Un uso compulsivo e problematico della rete è molto diffuso tra gli adolescenti (riguarda circa il 15 % di loro in Italia) e può provocare disturbi del sonno, cefalee, problemi visivi, disturbi posturali, difficoltà a concentrarsi, conflitti in famiglia, oltre che il ritiro sociale, perché le relazioni virtuali prendono il sopravvento su quelle reali. C’è chi sviluppa una dipendenza dai videogiochi, chi fa shopping compulsivo, chi abusa di sesso on line; quello che sottolineano i due autori, impegnati in prima linea nella cura dei bambini e dei ragazzi all’Ospedale Bambino Gesù di Roma, è che la dipendenza da internet può modificare il cervello dei giovanissimi, come capita con le altre dipendenze. Partendo dalle storie di adolescenti affetti da diverse forme di questo disturbo, i neuropsichiatri ne analizzano lo sviluppo, i fattori di rischio, le modalità d’intervento attraverso la terapia cognitivo-comportamentale, e suggeriscono a genitori e insegnanti iniziative utili a riconoscere e gestire situazioni a rischio.
Maria Pontillo, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, è dirigente psicologo presso l’Unità operativa complessa di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Stefano Vicari insegna Neuropsichiatria infantile nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e dirige l’Unità operativa complessa di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Con il Mulino hanno pubblicato L’ansia nei bambini e negli adolescenti (2020) e Adolescenti che non escono di casa (2022).La dipendenza da Internet funziona in modo molto simile a quella da sostanze come alcol o droghe. Chi ne soffre può provare un forte desiderio di connettersi (craving), ansia o irritabilità quando non può farlo (astinenza) e il bisogno di passare sempre più tempo online per sentirsi soddisfatto (tolleranza). Inoltre, può avere difficoltà a controllare l'impulsività e a prendere decisioni, soprattutto quando si tratta di situazioni rischiose.