Teresa Ciabatti, Donnaregina
Premio Rapallo BPER Banca 2025
Durante la Cerimonia di Premiazione finale del Premio Rapallo BPER Banca 2025, tenutasi sabato 8 novembre 2025 a Rapallo, sono state presentate e premiate le vincitrici del prestigioso riconoscimento dedicato alle migliori autrici italiane di narrativa e saggistica, promosso dalla Città di Rapallo con il sostegno di BPER Banca.
Per la sezione ‘Narrativa’, il 1° premio è stato assegnato a Teresa Ciabatti con “Donnaregina” (Mondadori, 2025), il 2° premio è andato ad Anna Folli con “Prendersi tutto” (Neri Pozza, 2025) mentre il 3° premio è stato conferito a Laura Marzi con “Stelle cadenti” (Mondadori, 2025). La scelta è stata fatta dalla Giuria Tecnica – formata da Maria Luisa Agnese, Massimo Bernardini, Mauro Bonazzi, Eva Cantarella, Lella Costa, Margherita Rubino, Nadia Terranova.
A proposito di “Donnaregina” di Teresa Ciabatti (Mondadori, 2025) ha dichiarato la giuria: “C'è una voce unica, originalissima, irriverente nella letteratura italiana: quella di Teresa Ciabatti. In ‘Donnaregina’, quella voce raggiunge una piena maturità, si torce a guardare sé stessa, si storicizza, e al contempo si apre a una storia che rappresenta altro da sé, quella di un boss della camorra e del suo declino. In un gioco di specchi, due storie si intrecciano: la vita privata della scrittrice inviata dal giornale con cui collabora a occuparsi di un criminale che è stato potente e terrorizzante, e quella del criminale stesso, inconsapevole del suo declino. Con pagine di grande bellezza letteraria, l'autrice restituisce malinconia, profondità e ironia alla vita di tutti i giorni, con le sue miserie e cadute, e all'arco della vita stessa, costellata da lutti, perdite, cadute, dove l'unica fiducia che continua a brillare, e che resta, anche quando le luci si spengono, è la fiducia nella parola”.
Nel romanzo Teresa Ciabatti racconta di una scrittrice che intervista un superboss della camorra divenuto collaboratore di giustizia, e da qui decide di scrivere un libro su di lui. Da una parte l’autrice cinquantenne, con le sue angosce (la figlia di tredici anni che non vuole più vivere; l’amica che sta morendo), dall’altra Giuseppe Misso, settantasette anni, una gran voglia di raccontarsi e di stringere un legame (tanto da invitare al suo matrimonio l’interlocutrice riluttante). Quello che interessa a Ciabatti è il modo in cui il boss si racconta, la rappresentazione che dà di sé, per esempio come benefattore del rione Sanità, come allevatore di colombi, come figlio affezionato. I "materiali di scarto", gli aneddoti apparentemente insignificanti contribuiscono a questo ritratto esente da ogni giudizio e, come succede per ogni narrazione incisiva, chi scrive esce cambiata dal proprio libro.
Teresa Ciabatti, nata e cresciuta a Orbetello, vive a Roma. I suoi romanzi sono: Adelmo, torna da me (Einaudi Stile Libero), I giorni felici (Mondadori), Il mio paradiso è deserto (Rizzoli), Tuttissanti (Il Saggiatore), Matrigna (Solferino). Con La più amata (Mondadori) è stata finalista al premio Strega nel 2017. Sembrava bellezza è uscito nel 2021. Collabora con il Corriere della Sera, Sette e la Lettura.
Per la sezione ‘Narrativa’, il 1° premio è stato assegnato a Teresa Ciabatti con “Donnaregina” (Mondadori, 2025), il 2° premio è andato ad Anna Folli con “Prendersi tutto” (Neri Pozza, 2025) mentre il 3° premio è stato conferito a Laura Marzi con “Stelle cadenti” (Mondadori, 2025). La scelta è stata fatta dalla Giuria Tecnica – formata da Maria Luisa Agnese, Massimo Bernardini, Mauro Bonazzi, Eva Cantarella, Lella Costa, Margherita Rubino, Nadia Terranova.
A proposito di “Donnaregina” di Teresa Ciabatti (Mondadori, 2025) ha dichiarato la giuria: “C'è una voce unica, originalissima, irriverente nella letteratura italiana: quella di Teresa Ciabatti. In ‘Donnaregina’, quella voce raggiunge una piena maturità, si torce a guardare sé stessa, si storicizza, e al contempo si apre a una storia che rappresenta altro da sé, quella di un boss della camorra e del suo declino. In un gioco di specchi, due storie si intrecciano: la vita privata della scrittrice inviata dal giornale con cui collabora a occuparsi di un criminale che è stato potente e terrorizzante, e quella del criminale stesso, inconsapevole del suo declino. Con pagine di grande bellezza letteraria, l'autrice restituisce malinconia, profondità e ironia alla vita di tutti i giorni, con le sue miserie e cadute, e all'arco della vita stessa, costellata da lutti, perdite, cadute, dove l'unica fiducia che continua a brillare, e che resta, anche quando le luci si spengono, è la fiducia nella parola”.
Nel romanzo Teresa Ciabatti racconta di una scrittrice che intervista un superboss della camorra divenuto collaboratore di giustizia, e da qui decide di scrivere un libro su di lui. Da una parte l’autrice cinquantenne, con le sue angosce (la figlia di tredici anni che non vuole più vivere; l’amica che sta morendo), dall’altra Giuseppe Misso, settantasette anni, una gran voglia di raccontarsi e di stringere un legame (tanto da invitare al suo matrimonio l’interlocutrice riluttante). Quello che interessa a Ciabatti è il modo in cui il boss si racconta, la rappresentazione che dà di sé, per esempio come benefattore del rione Sanità, come allevatore di colombi, come figlio affezionato. I "materiali di scarto", gli aneddoti apparentemente insignificanti contribuiscono a questo ritratto esente da ogni giudizio e, come succede per ogni narrazione incisiva, chi scrive esce cambiata dal proprio libro.
Scrivere di Peppe Misso mi sta riportando in un territorio che non è solo giovinezza, è ciò che sono stata - sfrontatezza, furia. L'impresa di narrare la vita del superboss potrebbe farmi riprendere la parte di me a cui ho rinunciato. La creatura mitomane accantonata nel fondo della personalità per lasciare spazio alla donna misurata, la madre che va a colloquio coi professori, la giornalista che si immerge nello studio di documenti, libri - il resto secondario.
Teresa Ciabatti, nata e cresciuta a Orbetello, vive a Roma. I suoi romanzi sono: Adelmo, torna da me (Einaudi Stile Libero), I giorni felici (Mondadori), Il mio paradiso è deserto (Rizzoli), Tuttissanti (Il Saggiatore), Matrigna (Solferino). Con La più amata (Mondadori) è stata finalista al premio Strega nel 2017. Sembrava bellezza è uscito nel 2021. Collabora con il Corriere della Sera, Sette e la Lettura.