Chiara Valerio, La fila alle poste
Il secondo romanzo della saga di Scauri
Il romanzo di Chiara Valerio La fila alle poste è costellato di misteri e segreti e alimentato da molte domande. Siamo ancora a Scauri, nel 1996, tre anni dopo le vicende di Chi dice e chi tace, e il romanzo si apre con la notizia di un omicidio efferato: “È morta la bambina, Agata Palmieri, è morta ammazzata”. In questo secondo romanzo della saga scaurese c’è ancora la provincia, la coralità di voci che spesso si incontrano in quella specie di agorà che sono le poste, “posto perfetto per capire gli umori del paese”. C’è ancora Lea che continua a cercare di capirsi e c’è, tangibile, il fantasma di Vittoria. Ci sono molti personaggi e moltissime cose: i teoremi di matematica come esplorazioni, la rivoluzione scientifica che somiglia alla vita di ogni giorno; vongole che spariscono, gatti che cambiano nome, pini e cipressi, comandamenti violati.
Ci sono gli scrittori da Cronin a Jeanette Winterson a Leopardi che entra nel tessuto linguistico, ma ci sono anche i romanzi Harmony. C’è l’Italia di Berlusconi con le sue televisioni e c’è la società dei consumi. Chiara Valerio ha una scrittura scattante, gioca con le anafore e con una lingua che si piega alle espressioni locali con parole come jatta, zoccoliare, affatare. E ci consegna un libro pieno di temi che si intersecano, in cui ci si interroga sui figli e, soprattutto, su cosa significhi la normalità.
Chiara Valerio, nata a Scauri nel 1978, vive tra Roma e Venezia. Matematica di formazione, è responsabile della narrativa italiana della casa editrice Marsilio ed è autrice del programma L'Isola Deserta di Rai Radio3. Tra le sue opere: La gioia piccola d’esser quasi salvi (2009), Nessuna scuola mi consola (2009, 2021), Spiaggia libera tutti (2010), Almanacco del giorno prima (2014), Storia umana della matematica (2016), Il cuore non si vede (2019), La matematica è politica (2020), Così per sempre (2022), La tecnologia è religione (2023). Nel 2024 è finalista al Premio Strega con Chi dice e chi tace.
Ci sono gli scrittori da Cronin a Jeanette Winterson a Leopardi che entra nel tessuto linguistico, ma ci sono anche i romanzi Harmony. C’è l’Italia di Berlusconi con le sue televisioni e c’è la società dei consumi. Chiara Valerio ha una scrittura scattante, gioca con le anafore e con una lingua che si piega alle espressioni locali con parole come jatta, zoccoliare, affatare. E ci consegna un libro pieno di temi che si intersecano, in cui ci si interroga sui figli e, soprattutto, su cosa significhi la normalità.
Forse la strega faceva le pozioni d’amore, prima o poi si scoprirà che ha affatato tutto il paese.
L’idea di Vittoria che stregava il paese con le erbe mi rallegrava e mi turbava.
Chiara Valerio, nata a Scauri nel 1978, vive tra Roma e Venezia. Matematica di formazione, è responsabile della narrativa italiana della casa editrice Marsilio ed è autrice del programma L'Isola Deserta di Rai Radio3. Tra le sue opere: La gioia piccola d’esser quasi salvi (2009), Nessuna scuola mi consola (2009, 2021), Spiaggia libera tutti (2010), Almanacco del giorno prima (2014), Storia umana della matematica (2016), Il cuore non si vede (2019), La matematica è politica (2020), Così per sempre (2022), La tecnologia è religione (2023). Nel 2024 è finalista al Premio Strega con Chi dice e chi tace.