Michela Panichi, La Cecilia
Il deludente mondo degli adulti
Cecilia ha tredici anni, finita la scuola è come sempre in vacanza a Ischia con i suoi, ma quell'estate si rivela diversa dalle altre. In La Cecilia (Nottetempo) Michela Panichi mette in scena un’adolescente in crisi su più fronti: odia il suo corpo che sta cambiando, soffre per la tresca del padre con la madre della sua migliore amica e non capisce l’atteggiamento della madre decisa a tenersi il marito nonostante tutto. Scambiata per un maschio, Cecilia sperimenta l'ebrezza di essere Luca sulla spiaggia dei Maronti, dove c'è Alba, una ragazza forte e disinibita che l’attrae; mentre a Sant’Angelo è Cecilia alle prese con tutti i suoi problemi. Cecilia è un nome proprio, ma è anche il nome di un anfibio che si autoriproduce: muovendosi tra la realtà quotidiana della sua protagonista e le sue elucubrazioni sul mondo animale, Michela Panichi racconta la fine dell'infanzia, la delusione che si prova ad affacciarsi sul mondo bugiardo degli adulti e la difficoltà a riconoscersi in modelli prestabiliti.
Michela Panichi è nata nel 2000 a Napoli. Nel 2020 ha vinto il Campiello Giovani con il racconto Meduse. Nel 2024 con La Cecilia è stata finalista alla XXXVII edizione del Premio Italo Calvino. Sempre nel 2024 ha partecipato alla v edizione del master RAI in Scrittura seriale di fiction.I capelli corti di un maschio, i vestiti di una femmina, le voglie di un maschio. Il dentro e il fuori cozzavano e io mi sentivo impotente, nel mezzo, schiacciata da una doppia maledizione. Mentre guardavo il triangolo del mio pube, io mi detestavo.