I miei vestiti erano bianchi

Progetto Sapienza libera tutt*

Sono stati sette gli istituti penali per minorenni in cui si è svolto il progetto Sapienza libera tutt*: gli IPM di Roma, Bari, Caltanissetta, Acireale, Potenza, Torino e Treviso. Un pool di bibliotecarie e di studenti e studentesse hanno incontrato i giovani reclusi nelle carceri per realizzare laboratori di scrittura creativa. Il libro I miei vestiti erano bianchi, curato dal Master in Editoria, giornalismo e management culturale di Sapienza Università di Roma, e pubblicato dalla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, raccoglie 86 elaborati finali e insieme descrive questa esperienza ad alta intensità emotiva, la sua preparazione e la sua attuazione. Il premio Spazio alle parole è stato il coronamento di un'iniziativa complessa e preziosa, che ha visto la collaborazione tra il Dipartimento di Giustizia Minorile e la facoltà di Lettere e filosofia della Spaienza di Roma.

Elisabetta Tamburini, Antonella Fallerini, Raffaella Gianferri e Valentina Rovacchi, bibliotecarie della Sapienza di Roma, ci hanno raccontato in questo video com'è nato e come si è sviluppato l'impegno delle biblioteche nella Terza missione, i modi in cui si è realizzata la collaborazione con studentesse e studenti, i laboratori in carcere e i loro risultati, e il significato del premio letterario Spazio alle parole.

Quando sono nato i miei vestiti erano bianchi,
tutto il mondo lo sa che quando moriamo avremo i vestiti bianchi.
Il giorno che ho sentito questa parola
ho saputo che la vita è un foglio bianco.
È vero che la vita è un foglio bianco, 
era un foglio giusto pieno di scrittura.
E adesso ho capito che c’è una cosa bella bianca e una cosa brutta 
bianca.
E adesso ho sbagliato.
E adesso tutte le cose sono nere.
Ho fatto un sogno brutto, un incubo.

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