Gessica Franco Carlevero, Il buco
Dopo gli abbandoni
A sette anni Irma comincia a tirarsi i capelli dalla testa e lo fa ogni volta che qualcosa la agita: Il buco a cui fa riferimento il titolo del libro di Gessica Franco Carlevero, pubblicato da Sellerio, è la piccola chiazza pelata che la protagonista s'infligge, ma è anche il vuoto che si porta dentro dall'infanzia. Il padre, dopo aver accumulato debiti, sparisce da un giorno all’altro; la madre si mette con un ragazzo molto più giovane di lei e si preoccupa solo di questa instabile relazione, da cui nasce una bambina; la scuola privata in cui viene iscritta, perché la tengono fino a tardi, è un posto degli orrori. Nonostante tutto, Irma si laurea in filosofia e scopre di avere un talento per la scrittura: da una parte si dedica a pièce teatrali, dall’altra, per mantenersi, compila tesi per studenti svogliati. Con Giacomo, il suo compagno, laureato in russo, che lavora traducendo corrispondenza per un’agenzia matrimoniale, decide di trasferirsi a Marsiglia quando è incinta al settimo mese; nasce Gaspare e, alle prese con l'isolamento che comporta la maternità, Irma non fa che strapparsi i capelli.
Gessica Franco Carlevero è nata a Canale, in Piemonte, nel 1980. Dirige la rivista letteraria La Bibliothèque italienne e lavora come responsabile della comunicazione e del marketing per un’azienda vinicola. Ha pubblicato il romanzo Metà guaro metà grappa (Fandango, 2006), i testi sulla scrittura creativa Meravigliosamente e A mente libera (Einaudi Scuola) e diversi racconti apparsi su riviste come Panta, L’Accalappiacani, L’immaginazione, effe e L’inquieto.Mentre pulisco la casa, allatto Gaspare, anche quando cammino tiro i capelli. Dalla radice verso l’estremità, il gomito sollevato, una scimmia. A scuola mi chiamavano Bertuccia. Ho cominciato nel Millenovecentottotasette, a sette anni.