Eric Reinhardt, L'aria di quegli anni

Ritornare nella propria infanzia

Lo scrittore francese Eric Reinhardt ha presentato il racconto inedito L’aria di quegli anni a Letterature Festival Internazionale di Roma, 2025.

Un ritorno nei luoghi della sua infanzia, nei dintorni di Parigi, a Clichy-sous-Bois, e più precisamente nel quartiere di Chêne Pointu. Una banlieue difficile da raggiungere dal baricentro della vita dello scrittore, abituato a scrivere a un tavolino di Palais Royal. C’è un’immagine bellissima che chiude la sua vita da ragazzo a Clichy-sous-Bois, un saluto che sa di profezia, quello di monsieur Hiblot, il suo maestro, mentre il protagonista chiude la portiera della macchina e insieme le porte della sua infanzia. Fare ritorno molti anni dopo in un quartiere ormai degradato, assurto agli onori della cronaca per le rivolte del 2005, diventa comunque un’esperienza quasi metafisica, dice Eric Reinhardt. Tornare a Clichy-sous-Bois significa tornare immediatamente alla propria infanzia, in quel luogo che resta intatto nella memoria, provare una gioia intensa, quasi pericolosa, insomma sentirsi a casa.

L’intervista è stata raccolta in occasione di Letterature Festival Internazionale di Roma 2025
Traduzione consecutiva di Anna D’Elia
 

La percezione è colma di una gioia intensa che intuisco inesauribile. È sublime ritrovare dentro di sé l’aria di quegli anni e allo stesso tempo vivo quest’esperienza come qualcosa di potenzialmente pericoloso, in grado di modificare gli equilibri in cui ho imparato a vivere, di spostare i muri portanti nel mio cervello.


Eric Reinhardt, scrittore, drammaturgo, curatore di libri d’arte è nato a Nancy nel 1965 e vive a Parigi. È autore di numerosi romanzi, tra quelli tradotti in italiano L’amore e le foreste (2014) e Sarah, Suzanne e lo scrittore (2025), finalista al premio Goncourt.