Fabio Genovesi, Mie magnifiche maestre

Il ritorno delle zie

Un uomo che fa lo scrittore sta per compiere cinquant’anni. La settimana che precede il suo compleanno viene sommerso di sogni; gli compaiono davanti la madre della bisnonna, e zie vere o di fatto, amiche perdute, compagne di classe. Il libro di Fabio Genovesi, Mie magnifiche maestre (Mondadori) racconta di sé e di loro: c’è spazio per il padre idraulico, con il dono di aggiustare tutto e per la madre, negata per i lavori domestici, ma che risolve in un attimo i problemi delle persone; per la medium in casa di riposo che Fabio porta a mangiare un gelato; per Irene a cui non piacciono gli uomini ed è bravissima con i bambini; per golfisti che sembrano gelatai; per l’estate mitica passata al mare insieme alla cugina senza imposizioni e controlli: la materia di questo libro prezioso che commuove e diverte è il ricordo degli affetti che s’impasta alla riflessione sulla propria maniera di stare al mondo.

Ho avuto la fortuna di crescere tra molti maestri favolosi, che non volevano darmi nessuna lezione e per questo mi hanno insegnato tanto. Insegnamenti diversi, nei modi e nei tempi. Più bruschi e immediati quelli dei miei uomini, ruvidi, dritti, subito a scuotermi e spingermi mentre cercavo di diventare un uomo anch’io. Quelli delle mie donne invece – le mie nonne, le zie, le loro amiche – mi sono colati dentro dai loro sguardi, senza grida o spinte mi hanno parlato dal profondo di lunghi silenzi, di certi eroici sorrisi quando ci voleva molta più forza per un sorriso che per un urlo o uno schiaffo.

Fabio Genovesi è nato e vive a Forte dei Marmi. Tra i suoi romanzi Esche vive, Chi manda le onde, Il mare dove non si tocca, Cadrò, sognando di volare, Il calamaro gigante e Oro puro. Collabora con il Corriere della Sera, ed è la voce culturale delle telecronache Rai al Giro d’Italia.