Francesca Scotti, Nessuno conosce Sayuki

Una potatura necessaria

Il romanzo di Francesca Scotti, Nessuno conosce Sayuki (Bompiani), è incentrato su un personaggio inafferrabile, Sayuki, fioraia giapponese. Dopo sette anni di matrimonio, lei e Vittorio hanno deciso di comune accordo di separarsi; Sayuki invita la famiglia di lui a un pranzo di congedo. Nei giorni che precedono questa occasione, Cecilia, la madre di Vittorio, Ambra e Samuele, i suoi due fratelli, e lo stesso Vittorio non fanno che pensare a lei, alla fiducia che ha loro ispirato e allo scomodo segreto che le hanno rivelato. Ognuno di loro è terrorizzato all’idea che lei possa rivelare in pubblico la meschinità di cui si è macchiato; ma l’intento di questa donna misteriosa abituata a comunicare più attraverso i fiori che attraverso le parole si scopre solo fine lettura. Un libro che in maniera lieve e incisiva parla di sensi di colpa e non detti, mettendo a confronto due mondi che restano molto lontani, quello del Giappone moderno e quello dell'Italia contemporanea.

 Sayuki, e questo ad Ambra piace, non sembra mai davvero turbata dalle morti o incantata dalle promesse d'amore, più che altro non sembra mai davvero sorpresa davanti agli accadimenti imprevisti della vita: si dedica con eguale e dosata attenzione a ciascuna richiesta, a ciascuna esigenza, come se fosse capace di non provare simpatie e antipatie. Come se avesse già visto quelle scene infinite volte.

Francesca Scotti è nata a Milano e dal 2011 divide il suo tempo tra l’Italia e il Giappone. Diplomata al Conservatorio e laureata in giurisprudenza, ha pubblicato racconti e reportage su diverse riviste italiane e straniere. Con Bompiani sono usciti i romanzi Ellissi (2017) e Capacità vitale (2019). Del 2022 sono l’antologia da lei curata La camera degli animali (Il Saggiatore), l’albo L’incanto del buio (Orecchio Acerbo) con illustrazioni di Claudia Palmarucci e la raccolta di racconti Il tempo delle tartarughe (Hacca).