Enrico Terrinoni, Leggere libri non serve

Che leggere libri non serva a niente è un messaggio subdolo accettato da molti. Partendo da questa costatazione, Enrico Terrinoni in Leggere libri non serve, Sette brevi lezioni di letteratura, pubblicato da Bompiani, ne ribalta il senso: leggere libri serve eccome, ci aiuta a capire cosa sentono gli altri, ci rende liberi. Prendendo in considerazione la vita e le opere di Oscar Wilde, William Blake, James Joyce, Giordano Bruno, Italo Svevo, Virginia Woolf, William Shakespeare, autori da lui studiati e amati, Terrinoni sottolinea come ognuno di loro abbia percorso strade nuove, aprendo al lettore prospettive inedite. Il libro si chiude con l’invito alla letteratura ad aprirsi alla scienza perché "entrambi i mondi nascono e crescono nelle praterie della speculazione, del pensiero che si muove libero e ispirato". 

Non è compito dell'arte, e men che meno della letteratura, porre paletti etici, ma neanche smantellarli. Il suo compito è insegnare alla vita nuove strade e quindi insegnarci la libertà. Ampliare il nostro spazio vitale, la nostra consapevolezza, la nostra sapienza. Scrivere e leggere significa rincorrere il sogno di libertà reso possibile dalla creazione.

Enrico Terrinoni è professore di letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia attualmente distaccato presso l’Accademia dei Lincei. Ha ricevuto il Presidential Distinguished Service Award dalla Presidenza della Repubblica irlandese per meriti internazionali in campo letterario. Traduttore tra le altre opere dell’Ulisse di Joyce e autore di numerosi libri, tra i quali La vita dell’altro (Bompiani, 2023) e il romanzo A Beautiful Nothing (2024).