Frode Grytten secondo Andrea Romanzi
Il giorno in cui Nils Vik morì
Un anziano traghettatore norvegese compie sulla sua barca un ultimo viaggio, nel corso del quale gli compaiono davanti gli esseri amati e i tanti passeggeri trasportati, da quelli occasionali che l'hanno colpito per la loro bizzaria a quelli con cui ha stretto amicizia. In Il giorno in cui Nils Vik morì, tradotto da Andrea Romanzi per Carbonio, Frode Grytten offre al lettore attraverso il suo protagonista un'intensa riflessione sulla brevità del tempo umano, sull’importanza dei legami affettivi, sullo splendore della natura. Conosciamo la moglie di Nils, l’amatissima Marta, il suo carattere risoluto, le sue battaglie politiche, l’ictus che la priva della sua indipendenza; le due figlie, che sono andate a vivere lontano dal fiordo; ma anche l’ostetrica, che dopo aver fatto nascere tanti bambini, affronta da sola malattia e morte; l’amico americano che si allontana per non minare la pace familiare; il ragazzo che soffre per l'incomprensione paterna e tanti altri; una galleria di personaggi uno più bello e struggente dell'altro. In questa intervista Andrea Romanzi ci parla del mondo di Frode Grytten e della sua lingua, dotata di una speciale musicalità e poesia.
Andrea Romanzi è assegnista di ricerca e docente presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Scandinave dell’Università degli Studi di Milano. Ha tradotto romanzi di autori e autrici scandinavi come Victoria Kielland, Thomas Korsgaard, Frode Grytten, Ruth Lillegraven e Jon Fosse.
Frode Grytten (Bergen, 1960) è fra i più acclamati scrittori contemporanei norvegesi. Giornalista e autore di romanzi, racconti, poesie e libri per l’infanzia, è stato tradotto in tutto il mondo e ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Il giorno in cui Nils Vik morì è stato candidato al Booksellers’ Prize e al Libraries’ Prize of Literature, e ha vinto il Norwegian Book Prize nel 2023.Io sono Nils Vik, sono un uomo con una barca. Ho attraversato il fiordo con una barca piena di volti, c'è poco che si possa paragonare a questo: la barca che dolcemente trovava il fiordo al mattino e che poi, silenziosa, la sera tornava indietro, trovava la via di casa, navigava a dritta verso casa. Il mio volto è esistito, e presto non esisterà più. Perdo velocità, cammino nell'aria senza meta, divento acqua, questa grande percentuale di me che è acqua, il mio volto che tornerà a essere acqua.
Andrea Romanzi è assegnista di ricerca e docente presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Scandinave dell’Università degli Studi di Milano. Ha tradotto romanzi di autori e autrici scandinavi come Victoria Kielland, Thomas Korsgaard, Frode Grytten, Ruth Lillegraven e Jon Fosse.