Lavinia Bianca, La vita potenziale

Pur di essere vista

Una giovane donna molto impegnata sul lavoro (si occupa di trasformazione digitale e le viene offerto un prestigioso incarico per il Giubileo a Roma) passa ogni momento libero in chat sessuali nascondendosi sotto nicknames. Ha anche Angelo, un amante che incontra in pausa pranzo, e Lorenzo, un amico con cui ha una lunga e altalenante relazione; allargare continuamente il perimetro dell’esperienza erotica è per lei una priorità. In La vita potenziale (Gramma) Lavinia Bianca racconta di Lavinia, del suo bisogno di essere vista legato al pessimo rapporto con il padre, che l’ha sempre ignorata ed è morto di infarto, e con la madre, che si occupa di lei solo quando la vede crollare. Lavinia intrattiene un dialogo costante con i due fari intellettuali, Philip Roth e Sigmund Freud: con loro dibatte delle sue scelte e dei suoi comportamenti. Quando uno dei suoi contatti virtuali, Vittorio, si fa troppo pressante e minaccioso, Lavinia prova a rifugiarsi tra le braccia di Lorenzo e a immaginare un futuro con lui. Ma le cose non sono così semplici. 

L’unico amore possibile è quello che immaginiamo essere l’amore. Non ha niente a che fare con le contaminazioni del quotidiano, con la faticosa ricerca dell’incastro. L’amore è quello che ingrassiamo con le nostre fantasticherie, non trova? È l’infanzia delle stagioni della vita, che prelude a maturità idealmente meravigliose. La realtà è deludente, come appunto la maturità.


Lavinia Bianca vive e lavora a Roma, ed è un personaggio che nasce su un blog nei primi anni 2000 e si trasferisce sui social dopo il 2010.