Olivier Guez, Mesopotamia
Gertrude Bell e la creazione dell'Iraq
Al centro del romanzo Mesopotamia di Olivier Guez, pubblicato dalla Nave di Teseo, c’è Gertrude Bell, l’unica donna a partecipare alla conferenza del Cairo del 1921 accanto a Winston Churchill. Di Gertrude Bell, Guez ricostruisce il ruolo di primo piano avuto nella creazione dell’Iraq e nella scelta del suo sovrano, la sua cultura (laurea in storia moderna a Oxford, esperta archeologa, fondatrice del museo di Baghdad, poliglotta, grande viaggiatrice), la sua sfortunata vita privata (rimasta orfana di madre molto presto, rimase legatissima al padre, amò uomini che non la ricambiavano, non si sposò mai), le sue contraddizioni (molto interessata alla politica non credeva nel voto alle donne; imperialista convinta amava il popolo arabo e in particolare i beduini e rispettava i loro costumi). Grande amica di Lawrence d’Arabia, a differenza di lui che è molto presente nell’immaginario contemporaneo, grazie al libro I sette pilastri della saggezza e al film di David Lean vincitore di sette premi Oscar, di Gertrude si è quasi persa traccia: questo documentatissimo romanzo la riporta sotto la luce che le spetta.
Olivier Guez è uno dei più noti scrittori francesi. Nel 2017 ha vinto il premio Renaudot per La scomparsa di Josef Mengele, di cui La nave di Teseo ha pubblicato l’adattamento a fumetti (2024). Da questo romanzo Kirill Serebrennikov ha tratto l’omonimo film, presentato al Festival di Cannes 2025. Guez ha inoltre pubblicato in Italia Elogio della finta (2018), Nel paese dell’aquilone cosmico (2022) e ha curato Il secolo dei dittatori (2020). Ha ricevuto il Deutscher Filmpreis per la miglior sceneggiatura nel 2016 con il film Lo Stato contro Fritz Bauer e ha insegnato Letteratura francese e Storia della cultura europea all’Università di Princeton nel 2025. Collaboratore per anni delle più importanti testate internazionali, ha scritto per “Le Monde”, “Le Point”, “The New York Times”, “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, “Corriere della Sera” e “Il Foglio”.
La Mesopotamia. L'Assiria e la Babilonia, da Akkad e Sumer al golfo Persico; le prime città-stato, i primi imperi; la terra di Noè e di Abramo. Lei, Gertrude Lowthian Bell, l'ha resuscitata. Ha imposto la sua fusione anglo-araba, God Save the Queen e la bandiera hashemita, Faysal e Sir Percy, respingendo gli ostacoli e gli scettici, tutti coloro che hanno cercato di intralciarle il cammino. I suoi capelli si sono imbiancati, il suo animo si è indurito, quasi inaridito, è divenuta spietata come la lama di coltello d'acciaio temprato, ma ha tenuto duro. Ha trasformato una fantasia romantica in realtà geopolitica.
Olivier Guez è uno dei più noti scrittori francesi. Nel 2017 ha vinto il premio Renaudot per La scomparsa di Josef Mengele, di cui La nave di Teseo ha pubblicato l’adattamento a fumetti (2024). Da questo romanzo Kirill Serebrennikov ha tratto l’omonimo film, presentato al Festival di Cannes 2025. Guez ha inoltre pubblicato in Italia Elogio della finta (2018), Nel paese dell’aquilone cosmico (2022) e ha curato Il secolo dei dittatori (2020). Ha ricevuto il Deutscher Filmpreis per la miglior sceneggiatura nel 2016 con il film Lo Stato contro Fritz Bauer e ha insegnato Letteratura francese e Storia della cultura europea all’Università di Princeton nel 2025. Collaboratore per anni delle più importanti testate internazionali, ha scritto per “Le Monde”, “Le Point”, “The New York Times”, “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, “Corriere della Sera” e “Il Foglio”.