Leonetta Cecchi Pieraccini secondo Isabella D'Amico
Corso Italia 11
Leonetta Pieraccini nasce a Poggibonsi (Siena) il 31 ottobre 1882 da Ottaviano, medico e dalla sua terza moglie, Argene Zani. Nel 1902 si iscrive all’Accademia di belle arti di Firenze dove è allieva di Giovanni Fattori per la pittura e di Augusto Bruchi per l’ornato. Nel 1911 sposa Emilio Cecchi e si trasferisce con lui a Roma, in un’abitazione in via Nomentana 331 che diventa il punto di incontro di artisti e intellettuali. Dopo la perdita del primo figlio, Mario (1912), nato morto, nel 1913 nasce Giuditta ('Ditta', futura studiosa di letteratura inglese, traduttrice e moglie, nel 1947, del pittore Amerigo Bartoli Natinguerra), seguita nel 1914 da Giovanna ('Suso', futura sceneggiatrice, che sposa nel 1938 il musicologo e critico musicale Fedele d’Amico) e nel 1917 da Dario (futuro pittore, scrittore, costumista e scenografo cinematografico, che sposa nel 1950 Maria Baronj). Nel 1921 tiene la prima mostra personale alla Casa d’arte Bragaglia, LIX Esposizione, dove raccoglie circa cinquanta opere a olio e ad acquerello. Seguono la I e la II Biennale romana, rispettivamente nel 1921 e nel 1923. Nel 1924 i Cecchi si trasferiscono a Corso Italia 11, in un appartamento frequentato tra gli altri da Nino Rota, Roberto Longhi e la moglie Lucia Lopresti (Anna Banti), Leo Longanesi, Vitaliano Brancati, Mino Maccari, Gianna Manzini, Alberto Moravia, Elsa Morante. Si afferma come la ritrattista dei letterati. Nel luglio 1930 parte per New York dove resta tre mesi, visitando, insieme agli amici Henry Furst e Mario Soldati, i musei e la città. Partecipa a una serie di esposizioni: alla XVII Biennale di Venezia (1930), alla II Sindacale del Lazio, alla I Quadriennale romana (1931), a un’ampia collettiva sempre promossa dalla Quadriennale, e poi fu ancora al Baltimore Museum of arts, al Syracuse Museum of fine arts (1931-32), nel 1933 alla I Mostra del Sindacato nazionale fascista di belle arti di Firenze. Nel 1936 si reca in Brasile, in occasione di una mostra personale allestita nell’Hotel Esplanada di San Paolo del Brasile. Vi rimane tre mesi visitando anche Rio de Janeiro. Collabora in qualità di giornalista di costume con diversi periodici e alcuni quotidiani, in particolare con Omnibus (1937) di Longanesi, adoperando la firma Leonetta Cecchi Pieraccini o T.T.T. (dal diminutivo Tètta), con Oggi (dal 1940, con firma T.T.T.) e con Il Mondo (dal 1958, con il proprio nome). L’ultima mostra curata dal figlio Dario, in occasione dei suoi novant’anni, si tiene alla Galleria Aldina di Roma nel novembre del 1972. Muore a Roma il 23 settembre 1977. È autrice di tre volumi: Visti da vicino (Firenze 1952) in cui rievoca incontri e frequentazioni con personaggi celebri (Cesare Pascarella, Trilussa, Fattori, Armando Spadini, Dino Campana, Medardo Rosso e molti altri); Vecchie agendine (1911-1929) (Firenze 1960); Agendina di guerra (Milano 1964), nei quali narra memorie storiche e personali. Per comporre questi libri, attinge in larga parte ai propri diari, compilati tra il 1911 e il 1971. I quaderni originali sono attualmente conservati presso l’Archivio contemporaneo Alessandro Bonsanti del Gabinetto G.P. Vieusseux di Firenze, mentre una copia dattiloscritta dagli originali, trascritta dalla figlia Suso Cecchi d’Amico, si trova nell’Archivio Leonetta Cecchi Pieraccini di Roma.
Ora prevale l'uso di deplorare i vincitori e onorare i vinti. Sentimento magari onorevole. Ma la gente si dimentica troppo presto di che cosa son stati capaci i vinti quando erano vittoriosi.
Isabella d’Amico si è laureata in Lettere, con indirizzo in Storia Moderna, all’Università di Roma La Sapienza. Dal 1996 al 1997 ha collaborato con l’ufficio stampa della casa editrice Adelphi. Dopo uno stage alla “New York Review of Books” (1997), dal 1997 al 2015 è stata la responsabile dell’ufficio stampa Bompiani (RCS Libri) di Roma. Ha curato alcune pubblicazioni: Eppure, forse, domani. Carteggio Fedele d’Amico – Rudolf Arnheim 1938-1990 (Archinto, Milano, 2000), Nemici come prima. Carteggio Luciano Berio-Fedele d’Amico 1957-1989 (Archinto, Milano, 2003), Leonetta Cecchi Pieraccini, Agendine 1911-1929 (Sellerio, 2015) e Corso d’Italia 11, Agendine 1930-1945 (Sellerio 2025). Nel 2016 fonda e dirige insieme a Valeria Frasca la «d’f Agency». Attualmente vive e lavora tra Londra e l’Italia.