Marina Valensise, Un cuore greco

Il ritorno ai classici nel Novecento

Il punto di partenza del libro di Marina Valensise, Un cuore greco, Il ritorno ai classici nel Novecento, pubblicato da Neri Pozza è un incontro con Michel Houellebecq a Siracusa. Colpita dall’indifferenza manifestata dallo scrittore francese nei confronti del dramma antico, Valensise decide di approntare una ricognizione dei vari modi in cui si è attinto all’antico nel corso del Novecento. Parte dall’Elettra di Hugo von Hofmannsthal messa in scena nel 1903 a Berlino per approdare infine a Sarah Kane e alla sua Fedra incendiaria di fine secolo. In mezzo incontriamo Pablo Picasso e Jean Cocteau che mettono in scena una fortunata Antigone, Igor Stravinskij con un Edipo re in latino, Henri de Montherlant e il suo poema drammatico Pasiphaé, la profuga ucraina Rachel Bespaloff e la rilettura dell’Iliade, la Medea d’Aspromonte di Corrado Alvaro, l’amore per la Grecia di Albert Camus, il Filottete di Heiner Müller. Tutti esempi di un modo innovativo e profondamente creativo di guardare alla classicità per trarne una luce che illumini il buio dei nostri tempi.

Contro la mistificazione della politica, che in nome dell'assoluto della storia ha bandito la grazia, la giustizia, trasformando la rivolta nell'alibi dei nuovi tiranni, contro l'universo concentrazionario, la repressione del singolo in nome dell'ideologia di Stato, l'assassinio politico e il nihilismo che in vista di un fine superiore della storia sopprime ogni speranza, nella totale indifferenza verso l'umanità e il suo destino comune, Camus invoca la chiarezza della tragedia greca, dove l'eroe in rivolta, per il solo fatto di agire contro l'oppressore, difende la vita, impegnandosi a lottare contro la servitù, la menzogna e il terrore, che impongono fra gli uomini il silenzio, rendendoli ciechi gli uni agli altri e impedendo loro di ritrovare l'unico valore che possa salvarli dal nihilismo, e cioè l'antica complicità degli umani alle prese col comune destino.

Marina Valensise è consigliere delegato dell’Istituto nazionale del dramma antico, che da oltre cent’anni produce le rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa. Ha diretto a Parigi, tra il 2012 e il 2016, l’Istituto italiano di cultura, collabora al Foglio e al Messaggero. Fra i suoi libri: Il sole sorge a Sud. Viaggio contromano da Palermo a Napoli via Salento (Marsilio 2012), L’Hôtel de Galliffet (Skira 2015), La cultura è come la marmellata. Promuovere il patrimonio italiano con le imprese (Marsilio 2016), La temeraria. Luciana Frassati Gawronska, un romanzo del Novecento (Marsilio 2019). Con Neri Pozza ha pubblicato Sul baratro. Città, artisti e scrittori d’Europa alla vigilia della Seconda guerra mondiale (2022).