Anna Vivarelli, Adele
Una formazione torinese
Adele ha appena finito la prima media quando suo padre si accascia in casa e muore. Siamo a Torino negli anni sessanta: il padre era operaio alla Fiat, la madre portinaia. La padrona di casa, la signora De Ferrari, manda via Adele e sua madre; ha bisogno di un uomo che faccia lavoretti e non si preoccupa del loro destino. Adele spera almeno di poter contare sul suo amico Giulio, il figlio della signora, con cui ha stretto un forte legame, nonostante lui sia più grande di lei, ma il ragazzo è via e la madre non lo informa di quello che è successo alla sua amica. In Adele (Sinnos), Anna Vivarelli racconta la storia di una ragazzina intelligente e tenace che subisce una serie di colpi dal destino: non solo la morte dell’amatissimo padre, ma anche l’abbandono da parte della madre che la manda dalle suore dicendole che si tratta di un periodo temporaneo e poi scompare. Nonostante il dolore e lo sconcerto di trovarsi in un ambiente a lei ostile, Adele ce la farà a continuare a studiare e a farsi apprezzare da chi la circonda. E rivedrà anche Giulio, reduce da un lungo periodo negli Stati Uniti, dove finalmente ha scoperto cosa vuol dire la libertà di essere sé stesso. Un romanzo di formazione che intreccia due destini complicati in una rete di affetto che resiste alla prova del tempo.
Anna Vivarelli vive e lavora a Torino. Laureata in filosofia, ha esordito come autrice teatrale e radiofonica e ha scritto il suo primo libro per ragazzi nel 1994. Da allora ha pubblicato moltissimi libri, di cui alcuni tradotti all’estero. Nel 2010 ha ricevuto il Premio Andersen come migliore autrice italiana.
Lui era di una timidezza cronica, parlava a vanvera perché era timido, diceva sciocchezze per paura che scoprissero cosa aveva in testa. Ma con Adele era diverso, perché in quella specie di loro nascondiglio si sentiva coraggioso.
Anna Vivarelli vive e lavora a Torino. Laureata in filosofia, ha esordito come autrice teatrale e radiofonica e ha scritto il suo primo libro per ragazzi nel 1994. Da allora ha pubblicato moltissimi libri, di cui alcuni tradotti all’estero. Nel 2010 ha ricevuto il Premio Andersen come migliore autrice italiana.