Colette secondo Lorenzo Flabbi

Una scrittura modernissima

La casa editrice l’Orma ripropone i romanzi più famosi di Colette: dieci titoli in tre anni, tra cui Chéri, La gatta, Il puro e l’impuro e Claudine a scuola, primo romanzo scritto da Colette e primo titolo della serie dedicata a questo personaggio. Ciascun volume accompagnato dalla pubblicazione del rispettivo audiolibro; un progetto guidato da Daria Galateria, Daniela Brogi e Lorenzo Flabbi. A tradurre i libri sono Maurizia Balmelli, Maria Laura Vanorio, Ornella Tajani, Elena Cappellini, Camilla Diez, Francesca Bononi, oltre a Giuseppe Girimonti Greco. A parlarci dell’attualità di Colette e della sua narrativa è Lorenzo Flabbi, direttore editoriale dell’Orma.
Da Gigi, traduzione di Ornella Tajani:

Dall’alto dei suoi quindici anni Gilberte, per sedersi, dovette piegare le lunghe gambe da fenicottero. La gonna scozzese le scoprì le calze di cotone a costine fin sopra il ginocchio; la rotula ovale, senza che lei ne avesse contezza, era semplicemente perfetta. Polpaccio fine, collo del piede alto, simili qualità facevano rimpiangere alla signora Alvarez che la nipote non avesse studiato danza. 

Sidonie-Gabrielle Colette (Saint-Sauveuren-Puisaye, 1873 - Parigi, 1954), scrittrice, giornalista e attrice teatrale, è stata una delle più importanti protagoniste della Belle Époque nonché una delle più grandi scrittrici francesi. Seconda donna a essere eletta membro dell’Académie Goncourt nel 1945, ha vissuto in maniera libera ed emancipata, dando scandalo negli ambienti parigini per via del suo anticonformismo, dei suoi abiti maschili, delle sue esibizioni senza veli, delle sue spregiudicate liaison amorose. La sua prolifica produzione letteraria – è stata autrice di romanzi, racconti, opere teatrali, articoli giornalitici, romanzi, racconti, opere teatrali, diari e memorie – sfidando il perbenismo borghese e ogni conservatorismo ha contribuito in maniera decisiva a liberare la donna dai moralismi del suo tempo.

Lorenzo Flabbi è critico letterario e editore. Ha insegnato letterature comparate nelle università di Paris III e Limoges dedicandosi in particolare agli aspetti teorici della traduzione. Ha tradotto, tra gli altri, Apollinaire, Rushdie, Valéry, Rimbaud, Stendhal e Gracq. Per le sue traduzioni di Annie Ernaux ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti tra cui il Premio Stendhal e il premio La Lettura - Corriere della Sera per la miglior traduzione dell’anno 2018.