Edurne Portela, Maddi oltre il confine

Negli anni trenta del Novecento Maddi, una giovane divorziata, prende in gestione l’albergo di sei stanze di Loris il barbiere al confine tra Francia e Spagna. Per arrotondare il  bilancio fa del contrabbando e quando la Francia viene occupata entra nella Resistenza. Nel frattempo si prende cura di Lucien, il bambino che una ragazza ha partorito nel suo albergo per poi fuggire senza spiegazioni. L’albergo viene requisto dai nazisti e l’attività clandestina di Maddi diventa sempre più pericolosa. Molto religiosa va sempre a messa la domenica e il suo unico cruccio è quello di non poter fare la comunione perché divorziata. In Maddi oltre il confine, Edurne Portela, prendendo spunto dalla figura realmente esistita di María Josefa Sansberro, un’albergatrice che gestiva un albergo ai piedi del monte Larrún, al confine tra Spagna e Francia, finita a Dachau per il suo appoggio ai partigiani, racconta in prima persona la storia di una grande donna, indipendente coraggiosa e controcorrente che subisce un'orribile fine.  

Voglio smetterla di nascondermi, voglio dormire tranquilla, voglio riavere Lucien, voglio smetterla di sentire che hanno catturato tizio o caio, voglio chiudere gli occhi e non vedere i soldati tedeschi, aprirli e continuare a non vederli, voglio che Marie Jeanne si innamori e abbia i figli che desidera, in pace, voglio avere di nuovo l’energia e lo spirito per mettermi in fila e chiedere la comunione e vedermela rifiutare senza preoccuparmi di quello che dicono sul mio conto.

Edurne Portela è una scrittrice basca, che, dopo aver lungamente vissuto negli Stati Uniti, dal 2019 risiede in un paesino della Sierra de Gredos, dove si dedica a tempo pieno alla scrittura. Storica di formazione, si interessa ai meccanismi della violenza e alle sue manifestazioni individuali, politiche e sociali. In Italia sono apparsi per Lindau Meglio l’assenza (2019) e Forme di lontananza (2020). Nel 2022 Con gli occhi chiusi le è valso il Premio Euskadi de literatura en castellano.