Tessa Hulls, Ombre di famiglia

La riscoperta delle proprie radici

Ci sono tre generazioni di donne al centro del graphic novel di Tessa Hulls, Ombre di famiglia, pubblicato da Tunuè nella traduzione di Martina Fermato: Tessa, sua madre Rose e sua nonna Sun Yi. Quest’ultima, giornalista di Shanghai, ha la figlia Rose da un diplomatico svizzero che poi l’abbandona. Siamo negli anni dell’ascesa di Mao e i contatti con i bianchi sono mal visti. Sun Yi subisce otto anni di persecuzioni prima di riuscire a fuggire ad Honk Kong con la bambina, ma quando approda al sicuro e scrive la sua autobiografia il suo equilibrio mentale è perso per sempre. Rose cresce dovendosi occupare della madre, che entra ed esce da manicomi; la porta anche con sé negli Stati Uniti dove si sposa e ha due figli. Su Tessa Rose scarica le tensioni subite e la ragazza appena può lascia la casa materna e va in giro per il mondo. Arrivata a trent’anni capisce che deve smetterla di fuggire dalle proprie radici e porta con sé la madre in Cina alla ricerca dei parenti e delle loro storie. Un bellissimo graphic novel che riassume i terribili anni del maiosmo e insieme le vite complicate di chi è in bilico tra culture diverse.

Per quanto ci sforzassimo di essere madre e figlia indossavamo quei titoli come costumi troppo stretti per dei ruoli che non sapevamo interpretare. Eravamo come due magneti che si respingono, i nostri tentativi di avvicinarci scatenavano una forza che ci allontanava. Sarebbe stato meglio se fossimo riuscite a vederci come delle pedine bloccate in un ciclo di trauma che non iniziava da noi?


Tessa Hulls è un’artista, scrittrice e avventuriera. I suoi lavori sono stati pubblicati su The Washington Post, Atlas Obscura, Adventure Journal e The Rumpus, e in mostre personali commissionate dal Santa Cruz Museum of Art & History e dal Wing Luke Museum. È una ex studentessa di Hedgebrook, Yaddo, Storyknife e Ucross e ha ricevuto il Washington Artist Trust Arts Innovator Award. Feeding Ghost è il suo primo graphic novel.