Alias, Incontri sulla traduzione

Alias, Incontri sulla traduzione

Fondazione Circolo dei Lettori -Scuola del Libro

01 Feb 2024 > 03 Feb 2024
Alias, Incontri sulla traduzione
Fondazione Circolo dei lettori e Scuola del libro presentano ALIAS. Incontri sulla traduzione, la prima edizione di un simposio sul tradurre, su chi traduce e chi sogna di farlo. Tra giovedì 1 e sabato 3 febbraio a Torino al Circolo dei lettori si alternano incontri dedicati alla teoria e alla pratica di uno dei più affascinanti mestieri legati al mondo del libro. 
Elena Loewenthal, direttore Fondazione Circolo dei lettori:

Tradurre non è tradire, è il contrario: far dialogare fra loro lingue, parole, voci di autrici e autori è il principio stesso di ogni arte, non soltanto della letteratura. Perché la cultura è essa stessa traduzione, messaggio che passa fra chi scrive e chi legge. Ancora una volta, George Steiner ci illumina sull’evidenza che «capire» significa sempre «decifrare», anche quando la comunicazione avviene all’interno della stessa lingua. Tradurre è anche avere nelle mani, nella testa e nel cuore un mestiere bellissimo che è un confronto quotidiano, intenso e appassionante, in cui ogni giorno le lingue regalano e si regalano qualcosa di nuovo.

 Marco Cassini della Scuola del libro:

Le nostre letture sono spesso mediate dal lavoro invisibile di chi, dietro le quinte di un testo, ha sapientemente (ri)costruito scenografia, dialoghi, costumi, luci di quello spettacolo favoloso che è l’opera letteraria, che sembra svolgersi sotto i nostri occhi come fosse nato nella lingua che conosciamo. Le traduzioni ci portano in mondi e tempi che ci diventano familiari anche se concepiti con altri segni, in altre latitudini. ALIAS racconta tutto questo; è un assaggio di percorsi che qui possono prendere l’avvio. È dedicato a chi i libri in traduzione li legge e desidera indagare quella metamorfosi e a chi quel mestiere alchemico vorrebbe farlo suo.

 
Alias inaugura giovedì alle 21 al Circolo dei lettori con l’attrice Valentina Lodovini che legge Margaret Atwood, aprendo le porte di questo universo da esplorare in cinque lezioni tenute da chi ha prestato la penna a classici della letteratura di ieri e di oggi. A introdurre le letture, Gaja Cencarelli (in videocollegamento), traduttrice in Italia di Margaret Atwood, racconta il lavoro sui romanzi della scrittrice canadese. Durante i tre giorni, Alias indaga gli aspetti più camaleontici del mestiere della traduzione che richiede solitudine ma suscita contatti inaspettati, costringe all’attenzione ma addestra alla fantasticheria. Partendo da scrittori e scrittrici del calibro di Herta Müller, Thomas Mann, Jean-Marie Le Clezio, Elfriede Jelinek, Heinrich Böll, Annie Ernaux, Bertolt Brecht e Margaret Atwood, il festival esplora i problemi della resa linguistica grazie a traduttori e traduttrici che ogni giorno affrontano la difficoltà e il piacere di tradurre opere immortali, il filo sottile tra paradosso e intraducibilità, il bisogno di capire quando la forma è sostanza e quando invece la scrittura è solo un veicolo per raccontare delle storie. Tra le traduttrici e i traduttori protagonisti di Alias intervengono Federica Aceto, Gaja Cenciarelli, Marco Federici Solari, Lorenzo Flabbi, Gine Maneri, Vittoria Martinetto, Fabio Pedone. Oltre le lezioni, tre traduttrici Margherita Carbonaro, Maurizia Balmelli, Anna Ruchat che hanno lavorato a libri di premi Nobel si siedono alla tavola rotonda Nobel oblige per confrontarsi sulla sfida di vedersela con grandi voci della letteratura recente.  

Il programma completo di Alias, incontri sulla traduzione:
 
giovedì 1° febbraio h 21
Consigli per sopravvivere in natura
Valentina Lodovini legge Margaret Atwood
introduce Gaja Cenciarelli (in videocollegamento) 
Da sempre Margaret Atwood trasfigura narrativamente i grandi temi che animano i nostri giorni, dalla incombente catastrofe climatica alla questione femminile; in questo testo, pubblicato in Italia da Racconti edizioni, l’autrice tratteggia un prontuario per sopravvivere sì in natura, ma soprattutto alla nostra natura, quella di esseri umani. La lettura di Valentina Lodovini, una delle più apprezzate attrici del panorama cinematografico italiano, ci permetterà di assaporare le parole di Atwood nella versione di Gaja Cenciarelli, che introdurrà la lettura raccontando come è entrata nel suo mondo letterario. 

venerdì 2 febbraio h 17-17.45
Gina Maneri: «Saer, Onetti e gli altri: il traduttore camaleonte»
In traduzione è preferibile un approccio filologico o autoriale? Le cose non sono così semplici: chi traduce deve saper affrontare scritture diverse e modulare il suo approccio, capire quando la forma è sostanza e quando invece la scrittura è solo un veicolo per raccontare delle storie.
 
venerdì 2 febbraio h 18-18.45
Marco Federici Solari: «Satira e sintassi: tradurre la comicità di Brecht»
La traduzione del comico mostra i cortocircuiti tra le culture: ciò che fa ridere gli uni lascia perplessi gli altri. E si è allora costretti alla riscrittura. Di esempio in esempio, con lo sguardo
sempre rivolto ai problemi della resa linguistica, affronteremo un maestro della satira come Bertolt Brecht.
 
venerdì 2 febbraio h 19
Nobel oblige: tradurre i maestri
con Maurizia Balmelli, Margherita Carbonaro, Anna Ruchat. Modera Vittoria Martinetto
Le traduttrici che hanno reso in italiano, tra le altre, le opere dei premi Nobel Herta Müller e Thomas Mann (Carbonaro), Jean-Marie Le Clezio (Balmelli), Elfriede Jelinek, Nelly Sachs e Heinrich Böll (Ruchat), stimolate da Vittoria Martinetto (traduttrice e docente di letteratura iberoamericana all’Università degli studi di Torino) raccontano difficoltà e piacere di tradurre opere immortali.
 
sabato 3 febbraio h 10-10.45
Federica Aceto: «Ali Smith: la lingua inglese come personaggio»
Ali Smith fa un uso originale e personalissimo della lingua inglese, che nei suoi libri trascende il ruolo di semplice veicolo di senso, diventando a tutti gli effetti un elemento fondamentale della storia, un vero e proprio personaggio. Ciò rende particolarmente difficile e stimolante il compito di chi traduce, costantemente sul filo del paradosso e dell’intraducibilità.
 
sabato 3 febbraio h 11-11.45
Fabio Pedone: «Rifare il classico: tradurre il mondo alla rovescia dei Viaggi di Gulliver»
Ritradurre un classico moderno come Gulliver’s Travels non significa riprodurlo con una patina linguistica d’epoca, ma ridargli vita nel momento attuale, con tutti i suoi paradossi,
per provare a ricreare un’utopia concreta: l’emozione impregiudicata della prima lettura in un pubblico coevo.
 
sabato 3 febbraio h 12-12.45
Lorenzo Flabbi: «Tradurre Annie Ernaux, le sfide della scrittura esatta»
In traduzione, è più facile riprodurre in maniera convincente le sinuosità di un raffinato arabesco (la scrittura di Julien Gracq, ad esempio) o la traiettoria di una linea precisissima che non ammette deviazioni (Annie Ernaux, per dirne una)? Si elabora qui una possibile risposta, appoggiandosi a una fedeltà traduttiva lunga dieci anni.