Io so cosa vuol dire non tornare

Io so cosa vuol dire non tornare

Un mese dedicato a Primo Levi

14 Gen 2021 > 16 Feb 2021
Io so cosa vuol dire non tornare
Primo Levi sarà una “vera presenza” al Circolo dei lettori di Torino per un mese. Il programma prende il via il 14 gennaio con Annunciazione. Dodici poesie intorno ad Auschwitz selezionate da Domenico Scarpa e lette da Valter Malosti, regista, attore e direttore di TPE - Teatro Piemonte Europa; prosegue il 19 con la presentazione editoriale del libro postumo L’immortale Bartfuss (Guanda) dello scrittore anch’egli riferimento centrale nella riflessione sul tema della memoria Aharon Appelfeld: omaggio in dialogo tra la traduttrice Elena Loewenthal e Alain Elkann amico dell’autore e suo profondo estimatore. Auschwitz, città tranquilla. Dieci racconti è il volume curato da Fabio Levi e Domenico Scarpa per Einaudi; l’incontro del 26 gennaio ad esso dedicato coincide con l’uscita editoriale. Parte dal Ministero dell’Istruzione la pubblicazione per le scuole di Lettura Primo Levi, una selezione di brani da I Sommersi e i salvati a cura di Fabio Levi e Vincenza Iossa con lettura di Fabrizio Gifuni rivolta a studenti e insegnanti delle scuole secondarie di tutta Italia; il 28 gennaio, per il ciclo del Circolo dei lettori, Fabirio Gifuni, leggerà e presenterà quei brani in dialogo con Ernesto Ferrero, con un'introduzione al testo di Roberta Mori, responsabile per la didattica del Centro Primo Levi. Dal salone dell’Arengo del Broletto di Novara e in collaborazione con il Comune di Novara, l’1 febbraio sarà  la voce femminile di Lucilla Giagnoni a riflettere sul Primo Levi liberato in una selezione di brani tratti da La Tregua e dal suo ultimo romanzo Se non ora, quando. A partire da La chiave a stella e da Il Sistema Periodico e in collaborazione con la Fondazione Sinisgalli, Marco Belpoliti, Claudia Durastanti e Claudio Bartocci, dalla SIVA di Settimo la fabbrica di vernici e affini dove lavorò Primo Levi, discuteranno sul rapporto fra letteratura e scienza. Il 9 febbraio si terrà poi un incontro dedicato ai processi di istituzionalizzazione della memoria a cura del Polo del ‘900. La lectio del premio Pulitzer per la narrativa Jhumpa Lahiri, oggi docente presso il Lewis Center for the Arts e la Princeton University, ci condurrà l’11 febbraio verso la conclusione del percorso: un inedito dialogo tra Ann Goldstein, traduttrice dell’opera completa di Primo Levi in inglese e Gian Luigi Beccaria, linguista, autore de I mestieri di Primo Levi (Sellerio), in programma il 16 febbraio. 

A completamento del programma un approccio non convenzionale che include Primo Levi. Momenti, una originale sequenza di scatti su Primo Levi a cura di Guido Vaglio volta a richiamare le tante sfaccettature e passioni dello scrittore: la chimica, la letteratura, la montagna, lo scrupolo della testimonianza sul Lager, il piacere del fantastico, l’umorismo, la curiosità per tanti e differenti campi del sapere. L’esposizione sarà allestita dalla settimana del 27 gennaio nella Galleria del Circolo dei lettori di Torino e resa accessibile via web fino a quando non sarà possibile la visita in presenza. È in programma con TPE - Teatro Piemonte Europa la produzione di Protezione. Tre podcast per tre racconti di Primo Levi tratti da Vizio di forma e da Storie naturali (Protezione, Quaestio de Centauris e Ammutinamento). Infine inizierà a febbraio il gruppo di lettura dedicato al rapporto tra Primo Levi e la sua città, Torino, quattro incontri on line, sulla piattaforma dedicata del Circolo dei lettori, per sfogliare l’antologia di brani dedicati a Torino, proposti e letti da Gianni Bissaca e commentati con Guido Vaglio. Fabio Levi, Presidente del Centro Internazionale di  Studi Primo Levi:

Mettere Primo Levi al Centro di questo 27 gennaio significa riconoscere la sua capacità di rompere le distanze, di avvicinarci alla realtà di Auschwitz e alle domande che quell’esperienza continua a porci pur a distanza di tanti anni: domande sul nostro mondo, di cui Auschwitz è parte, e su di noi. Dedicare un mese intero di iniziative a Levi nella sua città, come ha deciso di fare il Circolo dei Lettori valorizzando le molte dimensioni della sua scrittura e della sua riflessione, significa d’altra parte dare il giusto peso a una delle maggiori personalità della Torino di oggi: una personalità conosciuta e amata in tante parti del mondo fra le altre cose per la modestia e la sobrietà con cui ha saputo diventare un punto di riferimento ineludibile del pensiero contemporaneo.


Io so cosa vuol dire non tornare è un progetto di Fondazione Circolo dei lettori, realizzato con Centro Internazionale di Studi Primo Levi e in collaborazione con Giulio Einaudi Editore, TPE – Teatro Piemonte Europa, Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della Nascita di Primo Levi, Ministero dell’Istruzione, Fondazione Leonardo Sinisgalli, Comune di Novara e Comune di Settimo Torinese.