Marosi Festival 2025
Stromboli, VII edizione
14 Giu 2025 > 19 Giu 2025
La 7° edizione del Marosi Festival si intitola Variazioni sulle singolarità del mare e si terrà a Stromboli dal 14 al 19 giugno 2025. Il festival propone una riflessione collettiva e critica sull’ambiente e sull’ecologia, mettendo al centro il mare come soggetto vivo e in trasformazione. Il focus è nei diritti del mare e nella difesa dei corpi idrici del pianeta. Non sono scenari passivi, immobili sipari. Il mare è quasi un bambino che non è cosciente della sua identità giuridica. Allora un festival di portata internazionale magari potrà smuovere l’attenzione sulla bellezza della performance e dell’ambiente. Il programma include set di danza e arti sonore, installazioni, talk con artisti e esperti, laboratori per tuttə, narrazioni teatralizzate e concerti itineranti, in un equilibrio tra festa e pensiero critico. Nato sull’isola di Stromboli nel 2017, Marosi è un progetto di danza e arte performativa multidisciplinare, dedicato interamente ai processi di creazione artistica, ideato e diretto da Giulia Ferrato e co-curato con Anna Basti.
Stavolta l’avventura si dipana con un focus sul mare come corpo con propri movimenti e forze. Corpo di attesa, memoria, sospensione, rigenerazione, sopravvivenza e trasmissione e non come semplice sfondo dell’attività umana. In un ecosistema delicato e potente come quello di Stromboli, Marosi Festival vuole contribuire a creare spazi collettivi di bellezza, confronto, consapevolezza e cura di tutti i corpi, nel rapporto tra il cambiamento del paesaggio e la memoria collettiva a partire sia dalla relazione storica tra i due villaggi di Stromboli e Ginostra sia dalla domanda aperta rivolta al mare: come muti, mare, e come ti componi? Abiti o sei abitato? “Marosi Festival è un dispositivo context-specific dedicato ai processi di creazione che ci permette di immergerci nelle profondità di una terra vulcanica e di veder accadere un incontro tra i linguaggi artistici e il paesaggio fisico e sociale dell’isola”, dichiara l’ideatrice Giulia Ferrato. “Esploriamo la relazione tra arte e territorio, ricercando una conoscenza più profonda di Stromboli per sperimentare forme innovative di fruizione e restituzione e per creare relazioni di lungo periodo con gli artisti, la comunità e le associazioni locali che rappresentano un presidio culturale continuo. Durante il festival l’infopoint sarà animato dalla presenza degli artisti e da incursioni sonore. Il pubblico avrà modo di conoscere in modo informale e diretto la nascita delle creazioni che andrà poi a vedere nei luoghi, suscitando un confronto importante per lo scambio e la comprensione della genesi del lavoro artistico. Residenti e turisti potranno approfondire il territorio siciliano e l’attività del cast internazionale”.
Tutti gli spettacoli sono a ingresso gratuito | www.marosistromboli.com
Il 13 giugno ci sarà l’anteprima in Biblioteca, con una conversazione sui contenuti del festival cui sono invitati i residenti dell’isola. E verrà illustrata la ricerca “Archivio sonoro sperimentale delle isole Eolie” e il progetto Auricularia. Lo start ufficiale è in calendario sabato 14 giugno con la performance al femminile The Last Lamentation, creazione di Valentina Medda che al tramonto sarà realizzata di fronte al mare di Piscità. Già parte del progetto “Mediterranean Crossings: a Lamentation for the Sea” che intreccia le idee di Stromboli, Malta e Marsiglia, e ispirata alla tradizione del lamento rituale sardo e delle culture mediterranee, orchestra 12 donne locali in una partitura corale – i corpi danno le spalle al pubblico – dove voce e gesto innestano un linguaggio primordiale e astratto. Ibridando il vocabolario della danza con segni del patrimonio archeologico e etnografico. “Vengo dalla danza, dalla filosofia, dal mare, da un’isola – ricorda Medda – e la mia ricerca verte sul confine permeabile e poroso tra corpo e spazio. La mia pratica è site specific e partecipativa, per creare comunità intorno a un progetto artistico”.
Domenica 15 giugno, ancora a ridosso del tramonto, a Ficogrande, Maria Violenza (alias di Cristina Cusumano) è protagonista Marinareddu, esperimento itinerante in barca dal porto di Stromboli al molo di Ginostra. L’artista palermitana lascia rivivere le anime musicali della cantastorie-attivista Rosa Balistreri, tra fatti d’amore, di protesta, di gioco. A seguire, la napoletana Liuba Scudieri propone il set teatralizzato Della donna Pesce e altri racconti. La performance di narrazione con uno zig zag espressivo allude all’archetipo mediterraneo/africano e invita i partecipanti a una traversata sul fondo del mare, alla ricerca di quello che resta (per chi non possiede imbarcazioni proprie ci saranno barche a/r Stromboli-Ginostra al costo di 15€, info 340 0774553). Dalle 20.30 nella piazzetta dei Caduti di Ginostra, La nuova lingua del milanese Nicola Ratti, progetto della sezione sound art che con approccio documentaristico cuce un testo rievocando un passato mai accaduto. Nel plot immaginario ma credibile risplende la costruzione di specchi acustici in calcestruzzo armato tra Stromboli e Ginostra, nati per favorire la comunicazione analogica tra i due territori senza l’intervento di strumenti radio/elettronici. È qui che trova spazio un linguaggio inedito riconosciuto da entrambe le comunità del vulcano.
Lunedì 16 giugno dalle 10.30 il primo momento di Waves, segmento Art and Community per adultə, bambinə e ragazzə con laboratori quotidiani fra pratiche yoga e azioni creative di danza e illustrazione. Dalle 18, nella Libreria, la conversazione Sponde sul concetto “Il mare spazio di …” tra sconfinamento, sospensione, trasmissione, apprendimento, libertà, sostentamento, memoria. Ospiti: Cristina Alga (Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva di Palermo), Novella Oliana (artista/ricercatrice), Valentina Medda (artista) e Collettivo Salmastra (Catania). Dalle 19.30 in piazza San Vincenzo Marosi Instant Dance Making, pratica performativa che coinvolge il cast in un’azione collettiva istantanea usando quali strumenti la luce, il suono, il corpo, gli oggetti.
La quarta giornata, martedì 17 giugno, riparte ancora con “Waves” nell’elaborazione della coreografa Silvia di Rienzo per Art and Community Adults. Dalle 10.30 alla Biblioteca il laboratorio di storytelling digitale “Il mare” del videomaker Mario Leombruno per la sezione Art & Community Kids/Teens.
Alle 20.30 al Parco-Parco è tempo di Deve Venire Dal Mare della danzatrice/coreografa Silvia Di Rienzo con la compositrice Flavia Massimo, in dialogo con la scultura di Daniela d’Arielli: attese con un progetto che integra scrittura coreografica, arti sonore e installazione visiva che trasforma l’isola in un paesaggio di stratificazione fisica e mentale. Di Rienzo – nata a Pescara e di casa a Parigi – esplora il ritorno alla terra d’origine attraverso un’indagine sulla geografia emotiva e culturale dell’Abruzzo, intrecciando radici, emancipazione e memoria, e il corpo diventa cartografia di appartenenza.
Mercoledì 18 giugno, Art and Community dà il via alla quinta giornata con il regista Mario Leombruno, mentre alle 18 nella Libreria la nuova conversazione “Sponde” che mette la lente su “La conoscenza del mare” sugli enti naturali e i paesaggi vulnerabili: tra diritti, ecosostenibilità, riserve marine e territori in trasformazione, ne discutono Paolo De Rosa (Associazione attiva Stromboli aps) e Francesco Rinauro. Dalle 20.30 a Casa di Irene Lanza è il turno di If Places Were Sounds: una ricerca sonora sui valori dell’acqua affidata alla band Les biologiste Marins che fonde musica ambient, acqua e materiale video guidata dalla curiosità di Beatrice Miniaci (flautista classica e performer), e Anton Sconosciuto (batterista, produttore e compositore). L’ambizione è esprimersi nel crocevia concettuale della risorsa mare, dello spreco di acqua e dell’inquinamento acustico. Infine dalle 22 in piazza San Vincenzo la Festa del Mare: materna, in consolle, sarà la dj-designer siciliana Bluemarina (Federica Vita) tra psichedelia, suoni d’oltremare e Mediterraneo elettrificato. Co-founder di Fluidae Collective, community di anime e corpi interconnessi nel mondo della cultura underground, l’artista condurrà a nuove esplorazioni di percezione corporea.
L’arrivederci all’edizione del 2026 avverrà giovedì 19 giugno con due azioni: nella mattinata alla Biblioteca c’è l’ultima session Art and Community per adultə, bambinə e ragazzə con il laboratorio di storytelling digitale “Il mare” ideato dal videomaker napoletano Mario Leombruno. Al tramonto, lo speciale progetto di sonorizzazione-composizione Andromeda Impromptus, un concerto per pianoforte e Motoguzzi che vedrà l’esibizione del pianista Davide Liuni e dell’autista Domenico Cusolito. I due partiranno dal Vulcano nel Bosco e si muoveranno in vari punti dell’isola – da piazza San Vincenzo alla strada bassa fino al Molo vecchio – proponendo una serie di suite, nella dinamica soft/rumorosa tra la tastiera d’avorio e il rombo meccanico d’antan.
Stavolta l’avventura si dipana con un focus sul mare come corpo con propri movimenti e forze. Corpo di attesa, memoria, sospensione, rigenerazione, sopravvivenza e trasmissione e non come semplice sfondo dell’attività umana. In un ecosistema delicato e potente come quello di Stromboli, Marosi Festival vuole contribuire a creare spazi collettivi di bellezza, confronto, consapevolezza e cura di tutti i corpi, nel rapporto tra il cambiamento del paesaggio e la memoria collettiva a partire sia dalla relazione storica tra i due villaggi di Stromboli e Ginostra sia dalla domanda aperta rivolta al mare: come muti, mare, e come ti componi? Abiti o sei abitato? “Marosi Festival è un dispositivo context-specific dedicato ai processi di creazione che ci permette di immergerci nelle profondità di una terra vulcanica e di veder accadere un incontro tra i linguaggi artistici e il paesaggio fisico e sociale dell’isola”, dichiara l’ideatrice Giulia Ferrato. “Esploriamo la relazione tra arte e territorio, ricercando una conoscenza più profonda di Stromboli per sperimentare forme innovative di fruizione e restituzione e per creare relazioni di lungo periodo con gli artisti, la comunità e le associazioni locali che rappresentano un presidio culturale continuo. Durante il festival l’infopoint sarà animato dalla presenza degli artisti e da incursioni sonore. Il pubblico avrà modo di conoscere in modo informale e diretto la nascita delle creazioni che andrà poi a vedere nei luoghi, suscitando un confronto importante per lo scambio e la comprensione della genesi del lavoro artistico. Residenti e turisti potranno approfondire il territorio siciliano e l’attività del cast internazionale”.
Tutti gli spettacoli sono a ingresso gratuito | www.marosistromboli.com
Il 13 giugno ci sarà l’anteprima in Biblioteca, con una conversazione sui contenuti del festival cui sono invitati i residenti dell’isola. E verrà illustrata la ricerca “Archivio sonoro sperimentale delle isole Eolie” e il progetto Auricularia. Lo start ufficiale è in calendario sabato 14 giugno con la performance al femminile The Last Lamentation, creazione di Valentina Medda che al tramonto sarà realizzata di fronte al mare di Piscità. Già parte del progetto “Mediterranean Crossings: a Lamentation for the Sea” che intreccia le idee di Stromboli, Malta e Marsiglia, e ispirata alla tradizione del lamento rituale sardo e delle culture mediterranee, orchestra 12 donne locali in una partitura corale – i corpi danno le spalle al pubblico – dove voce e gesto innestano un linguaggio primordiale e astratto. Ibridando il vocabolario della danza con segni del patrimonio archeologico e etnografico. “Vengo dalla danza, dalla filosofia, dal mare, da un’isola – ricorda Medda – e la mia ricerca verte sul confine permeabile e poroso tra corpo e spazio. La mia pratica è site specific e partecipativa, per creare comunità intorno a un progetto artistico”.
Domenica 15 giugno, ancora a ridosso del tramonto, a Ficogrande, Maria Violenza (alias di Cristina Cusumano) è protagonista Marinareddu, esperimento itinerante in barca dal porto di Stromboli al molo di Ginostra. L’artista palermitana lascia rivivere le anime musicali della cantastorie-attivista Rosa Balistreri, tra fatti d’amore, di protesta, di gioco. A seguire, la napoletana Liuba Scudieri propone il set teatralizzato Della donna Pesce e altri racconti. La performance di narrazione con uno zig zag espressivo allude all’archetipo mediterraneo/africano e invita i partecipanti a una traversata sul fondo del mare, alla ricerca di quello che resta (per chi non possiede imbarcazioni proprie ci saranno barche a/r Stromboli-Ginostra al costo di 15€, info 340 0774553). Dalle 20.30 nella piazzetta dei Caduti di Ginostra, La nuova lingua del milanese Nicola Ratti, progetto della sezione sound art che con approccio documentaristico cuce un testo rievocando un passato mai accaduto. Nel plot immaginario ma credibile risplende la costruzione di specchi acustici in calcestruzzo armato tra Stromboli e Ginostra, nati per favorire la comunicazione analogica tra i due territori senza l’intervento di strumenti radio/elettronici. È qui che trova spazio un linguaggio inedito riconosciuto da entrambe le comunità del vulcano.
Lunedì 16 giugno dalle 10.30 il primo momento di Waves, segmento Art and Community per adultə, bambinə e ragazzə con laboratori quotidiani fra pratiche yoga e azioni creative di danza e illustrazione. Dalle 18, nella Libreria, la conversazione Sponde sul concetto “Il mare spazio di …” tra sconfinamento, sospensione, trasmissione, apprendimento, libertà, sostentamento, memoria. Ospiti: Cristina Alga (Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva di Palermo), Novella Oliana (artista/ricercatrice), Valentina Medda (artista) e Collettivo Salmastra (Catania). Dalle 19.30 in piazza San Vincenzo Marosi Instant Dance Making, pratica performativa che coinvolge il cast in un’azione collettiva istantanea usando quali strumenti la luce, il suono, il corpo, gli oggetti.
La quarta giornata, martedì 17 giugno, riparte ancora con “Waves” nell’elaborazione della coreografa Silvia di Rienzo per Art and Community Adults. Dalle 10.30 alla Biblioteca il laboratorio di storytelling digitale “Il mare” del videomaker Mario Leombruno per la sezione Art & Community Kids/Teens.
Alle 20.30 al Parco-Parco è tempo di Deve Venire Dal Mare della danzatrice/coreografa Silvia Di Rienzo con la compositrice Flavia Massimo, in dialogo con la scultura di Daniela d’Arielli: attese con un progetto che integra scrittura coreografica, arti sonore e installazione visiva che trasforma l’isola in un paesaggio di stratificazione fisica e mentale. Di Rienzo – nata a Pescara e di casa a Parigi – esplora il ritorno alla terra d’origine attraverso un’indagine sulla geografia emotiva e culturale dell’Abruzzo, intrecciando radici, emancipazione e memoria, e il corpo diventa cartografia di appartenenza.
Mercoledì 18 giugno, Art and Community dà il via alla quinta giornata con il regista Mario Leombruno, mentre alle 18 nella Libreria la nuova conversazione “Sponde” che mette la lente su “La conoscenza del mare” sugli enti naturali e i paesaggi vulnerabili: tra diritti, ecosostenibilità, riserve marine e territori in trasformazione, ne discutono Paolo De Rosa (Associazione attiva Stromboli aps) e Francesco Rinauro. Dalle 20.30 a Casa di Irene Lanza è il turno di If Places Were Sounds: una ricerca sonora sui valori dell’acqua affidata alla band Les biologiste Marins che fonde musica ambient, acqua e materiale video guidata dalla curiosità di Beatrice Miniaci (flautista classica e performer), e Anton Sconosciuto (batterista, produttore e compositore). L’ambizione è esprimersi nel crocevia concettuale della risorsa mare, dello spreco di acqua e dell’inquinamento acustico. Infine dalle 22 in piazza San Vincenzo la Festa del Mare: materna, in consolle, sarà la dj-designer siciliana Bluemarina (Federica Vita) tra psichedelia, suoni d’oltremare e Mediterraneo elettrificato. Co-founder di Fluidae Collective, community di anime e corpi interconnessi nel mondo della cultura underground, l’artista condurrà a nuove esplorazioni di percezione corporea.
L’arrivederci all’edizione del 2026 avverrà giovedì 19 giugno con due azioni: nella mattinata alla Biblioteca c’è l’ultima session Art and Community per adultə, bambinə e ragazzə con il laboratorio di storytelling digitale “Il mare” ideato dal videomaker napoletano Mario Leombruno. Al tramonto, lo speciale progetto di sonorizzazione-composizione Andromeda Impromptus, un concerto per pianoforte e Motoguzzi che vedrà l’esibizione del pianista Davide Liuni e dell’autista Domenico Cusolito. I due partiranno dal Vulcano nel Bosco e si muoveranno in vari punti dell’isola – da piazza San Vincenzo alla strada bassa fino al Molo vecchio – proponendo una serie di suite, nella dinamica soft/rumorosa tra la tastiera d’avorio e il rombo meccanico d’antan.