Pavese Festival 2025
Santo Stefano Belbo, XXV edizione
Il tema scelto per quest’edizione - Mari proibiti e coste barbariche - riprende una frase del primo capitolo di Moby Dick ("...quanto a me, io sono tormentato dalla smania sempiterna per le cose lontane. Mi piace navigare mari proibiti e approdare su coste barbariche"), che Cesare Pavese tradusse poco più che ventenne. Un titolo che offre l'occasione di esplorare i temi del viaggio, reale e metaforico, del superamento dei confini, della ricerca costante e della tensione verso l’oltre e l’altrove, spaziando dalla letteratura americana alla traduzione, dall'innovazione culturale alle nuove frontiere della divulgazione, dall'arte contemporanea all'attualità. Questi i temi e gli ambiti che verranno toccati dai tanti eventi che compongono il programma di questa edizione: spettacoli, presentazioni di libri - con un’attenzione particolare all’editoria indipendente - talk, mostre, laboratori per adulti e bambini.
Ancora una volta, la realizzazione dell’immagine guida è stata affidata all’artista e grafico torinese Francesco Lopomo, che in continuità con le due passate edizioni prosegue la sua esplorazione dell’universo letterario di Cesare Pavese, immaginato prima ragazzo, poi scrittore e ora capitano, ma sempre con lo sguardo rivolto all’orizzonte.
Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Cesare Pavese:
Tra gli ospiti di questa edizione, Paola Turci e Gino Castaldo, con il nuovo spettacolo La rivoluzione delle donne, Neri Marcorè e Luca Barbarossa, con uno spettacolo ideato appositamente per il Pavese Festival, e Roberto Mercadini con il suo Moby Dick. Ma anche Francesco Bianconi ospite della puntata live del podcast Copertina di Matteo B. Bianchi, l’attore Andrea Bosca, intervistato nelle vesti di poeta da Giulia Ciarapica con la raccolta La voce blu, e i romanzi di Lorenzo Baravalle, Roberto Cotroneo, Carlo Greppi, Gian Marco Griffi e Orso Tosco.Quante volte abbiamo avuto davanti agli occhi dei mari proibiti e delle coste barbariche? Ogni stagione della vita mette davanti al nostro cammino desideri paurosi e sogni inconfessabili spingendoci a trovare la forza di superare quei marosi per approdare a una nuova fase del nostro viaggio esistenziale. Con l’edizione 2025 del Pavese Festival celebriamo il dialogo dell’uomo con l’ignoto, che sia fuori o dentro di sé, che Pavese indaga usando l’eterna lotta tra il Capitano Achab e il leviatano, Moby Dick. Il ragazzo dipinto da Francesco Lopomo per il Festival 2023 si è fatto adulto e, dopo essersi messo di fronte alla collina di Moncucco nell’edizione dello scorso anno, è oggi alla prua di un vascello, solcando un mare proibito verso una costa barbarica, ignota ma, confidiamo, bellissima. Sono i mari che il Pavese Festival ha solcato in questi 25 anni, spesso turbolenti, mai calmi ma sempre vivi e ricchi di insegnamenti e consapevolezze che hanno fatto dell’appuntamento pavesiano una manifestazione matura in grado di entrare in dialogo con il proprio pubblico e con gli artisti, quest’anno più che mai chiamati a confrontarsi con il tema dell’edizione. Più di 50 appuntamenti tra spettacoli, film, talk, presentazioni di libri e laboratori per tutte le età animeranno il centro storico di Santo Stefano Belbo: quei quattro tetti che conobbe Pavese e che sempre restano ad aspettarti. È la grandezza della letteratura di Pavese e di un Festival che a quella letteratura tende come a un mare proibito e a una costa barbarica.
Il Pavese Festival 2025 vede anche la nascita di nuove collaborazioni, a partire dal gemellaggio con il festival La grande invasione di Ivrea e con La Casa della Poesia di Milano, con eventi congiunti ospitati all’interno dei rispettivi programmi: a Santo Stefano Belbo arriveranno così Valerio Magrelli e Milo De Angelis, mentre a Ivrea e a Milano si potranno ascoltare rispettivamente Simone Pieranni e Giancarlo Pontiggia, entrambi in dialogo con il direttore della Fondazione Cesare Pavese Pierluigi Vaccaneo. A queste si aggiungono la collaborazione con il festival Poeticôni di Cuneo nella forma di una maratona notturna di poesia nel giardino della casa natale di Pavese e quella con Radio Pellati, gestita dagli studenti dell’omonimo istituto tecnico di Nizza Monferrato. Tra le novità, segnaliamo anche la collaborazione con il tour operator LoveLanghe Tour per l’ideazione di pacchetti turistici dedicati.
Continua poi la collaborazione con il Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, che al Pavese Festival indagherà la ‘frontiera’ interiore dello scrittore e i suoi mari proibiti, attraverso brani delle sue opere e il racconto dell’esperienza che ne hanno fatto gli studenti che negli scorsi mesi hanno visitato la mostra a lui dedicata.
Il viaggio del Pavese Festival si apre mercoledì 25 giugno alle 18.30 presso la Chiesa SS. Giacomo e Cristoforo con Fulvio Marino e Paolo Vizzari, che insieme percorreranno Tutta l’Italia del pane (Slow Food Editore) alla scoperta di biodiversità e tradizioni regionali, per proseguire poi con una serie di presentazioni dedicate alle novità editoriali del momento. Sempre alla Chiesa SS. Giacomo e Cristoforo venerdì 27 giugno alle 17.30 Gian Marco Griffi presenta il suo nuovo romanzo Digressione (Einaudi) e si prosegue sabato 28 giugno alle 18.30 con Andrea Bosca e La voce blu, prima raccolta di poesie dell’attore, intervistato dalla critica letteraria e scrittrice Giulia Ciarapica. Domenica 29 giugno alle 10.30 al Cortile di Via Marconi 18 Orso Tosco presenta La controra del Barolo (Rizzoli), nuovo noir ambientato nelle Langhe del Pinguino; alle 11.30 al Cortile Via Torre, 2 sarà la volta di Lorenzo Baravalle con il nuovo libro sulla storia della bomba atomica, La società dei profeti (Mondadori). Altri due appuntamenti presso la Chiesa SS. Giacomo e Cristoforo: alle 17 Bianca Roagna del Centro Studi Beppe Fenoglio intervista Roberto Cotroneo a proposito del viaggio nella memoria, storica e personale, che racconta in La nebbia e il fuoco (Feltrinelli); infine, alle 18.00 Carlo Greppi con Figlia mia (Laterza), torna a indagare su una vita travolta dalla grande Storia, questa volta nell’Argentina dei desaparecidos.
Anche quest’anno torna l’appuntamento con Dieci piccoli editori, la festa dell’editoria indipendente che nel fine settimana porta i libri in spazi non convenzionali, dai caffè del centro storico ai campi sportivi. Protagoniste di questa edizione le case editrici Aboca, Clichy, Ediciclo, Exorma, Giulio Perrone, Hopefulmonster, Jaca Book, NNE, NR e Nutrimenti.
Tra sabato 28 e domenica 29 giugno, in vari luoghi, all’ora di colazione a quella dell’aperitivo si susseguiranno Marco Drago con La Bohème, Chiara Mezzalama con L’inadatta, Gino Marchitelli con Campi fascisti, Roberto Camurri con Splendeva l’innocenza, Giorgio Biferali con A New York con Paul Auster, Dario Sorgato con Guarda dove cammini, Franco Faggiani con Piccola filosofia del sentiero ed Emanuela Crosetti con Palestina nonostante. In linea con il tema di quest’edizione, la festa darà spazio anche alle voci dei traduttori: Francesca Pellas con Un lavoro come un altro e Iuri Moscardi e Clara Ramazzotti con Reality.
Il programma dedicato ai libri si conclude con due presentazioni in cui la parola scritta si affianca rispettivamente alla corsa (Claudio Lorenzoni e Darwin Pastorin con Il mestiere di correre – domenica 29 giugno alle ore 17.00 Fondazione Cesare Pavese, Sala Mondo) e alle immagini (Vince la vita, a cura di Giovanna Romanelli con plaquettes di Concetto Fusillo – domenica 29 giugno alle ore 18.00 Fondazione Cesare Pavese - Sala Mondo).
Per tutte le info: fondazionecesarepavese.it/pavese-festival