I sepolti vivi

Un suggestivo fumetto da un reportage di Gianni Rodari

I sepolti vivi è un bellissimo lavoro a fumetti, nato da un’idea dello storico Ciro Saltarelli e disegnato da Silvia Rocchi per Einaudi Ragazzi, il cui testo è tratto da un reportage del 1952 del grande Gianni Rodari, di cui il 23 ottobre 2020 ricorre il centenario dalla nascita. Il fumetto racconta la vicenda politica e umana di più di trecento operai che per protestare contro i licenziamenti in tronco di 860 di loro (dovuti a strategie economiche canaglia del tutto incuranti dei destini dei lavoratori e delle loro famiglie) si asserragliarono nella miniera di zolfo in provincia di Ancona in cui lavoravano, all’epoca la più grande d’Europa, e vi restarono per oltre un mese. La controparte di questa lotta dei minatori era quella dei loro compagni rimasti fuori prima dell’arrivo della polizia e delle loro compagne di vita, mogli, fidanzate, madri, sorelle, che ogni giorno facevano anche più di 20 chilometri di strada a piedi dai paesi vicini per fare la guardia alla miniera, portare un pasto o anche solo vedere i loro cari, che a loro volta per salire in superficie dovevano percorrere una faticosa e impervia salita di circa 5 ore al buio e al chiuso di passaggi scavati nella roccia, cunicoli e gallerie: ma né le une né gli altri si lasciarono scoraggiare.

Niente l’avrebbe trattenuta dal mordere la mano che le impediva di parlare al suo uomo, se non fosse stato il sentimento di un dovere più alto: quello di non compromettere con un gesto inconsulto la meravigliosa lotta dei sepolti vivi e delle loro donne, la lotta di tutti. – Gianni Rodari, I sepolti vivi


Il reportage di Rodari intitolato Viaggio sulla terra dei sepolti vivi, che può leggersi interamente in coda al volume, intreccia magistralmente le singole, piccole grandi storie umane dei minatori e delle loro compagne con le circostanze politiche e sociali che hanno portato a questo momento di conflitto così significativo, che sta alla base della costruzione dei diritti dei lavoratori italiani come li conosciamo oggi. Nel 1952 Rodari è ancora ai primi passi di quella che sarà la sua lunga e meravigliosa strada di scrittore, ma già in nuce, in questo piccolo gioiello di narrazione, si scorgono la sua inconfondibile sensibilità, l'etica cristallina e una profonda passione per le persone e le loro storie.

Tredici livelli di miniera significano ventisei rampe di scale, ogni rampa supera un dislivello pari a cinque o sei piani di una casa moderna. Questa «uscita di sicurezza» assomiglia davicino alla tormentosa invenzione di uno scrittore fantastico. – Gianni Rodari, Viaggio sulla terra dei sepolti vivi


Silvia Rocchi è nata a Pisa nel 1986 e vive a Bologna. A partire dal 2012 ha pubblicato le sue opere a fumetti con i maggiori editori italiani specializzati. Collabora come illustratrice con riviste, associazioni, giornali. Ha vinto prestigiosi premi. Il suo sito è www.silviarocchi.com.

Ciro Saltarelli è nato a Urbino nel 1985, si è laureato in Storia all’Università di Bologna. Insegna filosofia e storia negli istituti superiori e scrive saggi storici e di didattica della storia. Conduce ricerche, corsi di formazione per docenti e sperimentazioni didattiche sull’utilizzo del fumetto nel processo di apprendimento per i diversi gradi scolastici.

Per gentile concessione dell’editore Einaudi Ragazzi pubblichiamo alcune tavole del fumetto I sepolti vivi.