Stanze tutte per loro. Dove scrivono i grandi scrittori
Le illustrazioni di James Oses
Stanze tutte per loro. Dove scrivono i grandi scrittori, è un delizioso saggio dello scrittore e giornalista britannico Alex Johnson, tradotto da Silvia Bre per L’Ippocampo, che racconta i luoghi di scrittura di 50 grandi autori e autrici della letteratura mondiale. Johnson si è documentato a lungo per raccogliere tante interessanti informazioni, tanto che se qualcuna forse è già nota, molte risulteranno al lettore piuttosto curiose se non addirittura sorprendenti.
Il titolo naturalmente è ispirato al celeberrimo saggio di Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé, pubblicato per la prima volta nel 1929 e basato su due conferenze che la scrittrice tenne in due college femminili dell’Università di Cambridge:
Il volume è arricchito dalle bellissime illustrazioni di James Oses, che raffigurano proprio i luoghi di scrittura di ciascuno degli autori e autrici raccontati da Johnson, tra cui figurano grandissimi nomi del passato come: Jane Austen, Honoré de Balzac, Ray Bradbury, Charles Dickens, Emily Dickinson, Ernest Hemingway, Jack London, Haruki Murakami, Silvia Plath, Marcel Proust, Gertrude Stein, Mark Twain e Virginia Woolf; ma anche molti contemporanei come Isabel Allende, Margaret Atwood, Umberto Eco, Stephen King, Zadie Smith.
Per gentile concessione dell’editore L’Ippocampo pubblichiamo in questa fotogallery alcune delle illustrazioni di James Oses contenute nel volume.
Alex Johnson, scrittore e giornalista, scrive per The Independent UK e cura diversi blog che hanno dato poi vita a libri omonimi, come Shedworking, The Micro Life e On The Bookshelf. Le sue opere sono pubblicate nel Regno Unito da Thames & Hudson e dalla British Library. Tra le sue ultime creazioni, il gioco di carte letterario The Writers Game.
James Oses vive a Londra e gran parte delle sue opere si ispirano ai luoghi che più gli sono familiari. Dipinge con una penna a immersione flessibile e un barattolo di inchiostro indiano, acquerelli e un mix di altri strumenti tra cui collage, matite e pastelli a olio. Come illustratore, ha collaborato con The Guardian, Penguin Random House, Marks & Spencer e University of London.
C’è un non so che di affascinante nella stanza dove un autore ha lavorato: il panorama sul quale posava gli occhi ogni tanto, la poltrona dove riposava, l’atmosfera d lui creata e che a sua volta lo aveva ispirato. All’avventore curioso questi luoghi offrono più di un semplice sguardo sugli arredi prediletti da chi ci viveva: dietro le quinte dello spazio più intimo emerge ciò che era profondamente significativo per l’autore – dall’introduzione di Alex Johnson
Il titolo naturalmente è ispirato al celeberrimo saggio di Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé, pubblicato per la prima volta nel 1929 e basato su due conferenze che la scrittrice tenne in due college femminili dell’Università di Cambridge:
Una donna, se vuole scrivere romanzi, deve avere soldi e una stanza per sé – Virginia Woolf
Il volume è arricchito dalle bellissime illustrazioni di James Oses, che raffigurano proprio i luoghi di scrittura di ciascuno degli autori e autrici raccontati da Johnson, tra cui figurano grandissimi nomi del passato come: Jane Austen, Honoré de Balzac, Ray Bradbury, Charles Dickens, Emily Dickinson, Ernest Hemingway, Jack London, Haruki Murakami, Silvia Plath, Marcel Proust, Gertrude Stein, Mark Twain e Virginia Woolf; ma anche molti contemporanei come Isabel Allende, Margaret Atwood, Umberto Eco, Stephen King, Zadie Smith.
Per gentile concessione dell’editore L’Ippocampo pubblichiamo in questa fotogallery alcune delle illustrazioni di James Oses contenute nel volume.
Alex Johnson, scrittore e giornalista, scrive per The Independent UK e cura diversi blog che hanno dato poi vita a libri omonimi, come Shedworking, The Micro Life e On The Bookshelf. Le sue opere sono pubblicate nel Regno Unito da Thames & Hudson e dalla British Library. Tra le sue ultime creazioni, il gioco di carte letterario The Writers Game.
James Oses vive a Londra e gran parte delle sue opere si ispirano ai luoghi che più gli sono familiari. Dipinge con una penna a immersione flessibile e un barattolo di inchiostro indiano, acquerelli e un mix di altri strumenti tra cui collage, matite e pastelli a olio. Come illustratore, ha collaborato con The Guardian, Penguin Random House, Marks & Spencer e University of London.