Bowienext. Nascita di una galassia

Un film con tributi artistici da tutto il mondo

Dal 15 maggio è disponibile in streaming l'album postumo di David Bowie Liveandwell.com, primo di una serie di tre speciali pubblicazioni dal vivo dell'iconica rockstar britannica risalenti agli Anni 90. Alle tracce già incluse nell'edizione originale sono state aggiunte due tracce bonus: Pallas Athena e V-2 Schneider. Quest'ultimo brano, incluso nell'album Heroes, era stato concepito come omaggio a Florian Schneider, il co-fondatore dei Kraftwerk recentemente scomparso, considerato all'epoca da Bowie uno dei suoi principali punti di riferimento musicali.

Ideato e realizzato dalla giornalista e conduttrice radiofonica Rita Rocca, Bowienext è un vero "labour of love" che raccoglie video tributi artistici da tutto il mondo: cortometraggi, animazioni, testimonianze di vita, spettacoli teatrali, performance, brani originali dedicati al Duca Bianco.

L'autrice spiega la genesi e lo sviluppo di questo progetto durato due anni:

Grazie al supporto di amici fidati e ingegneri informatici, ho creato il sito web Bowienext in cui chiedevo ai fan di tutto il mondo di inviarmi il loro tributo a Bowie. La richiesta era abbastanza ampia: cortometraggi, animazioni, testimonianze di vita, spettacoli teatrali, performance, brani originali… la cosa fondamentale era: non copiarlo, ma creare qualcosa di originale ispirato a lui. E devo dire che sono arrivate, da tutto il mondo, delle cose molto belle e molto professionali, superiori anche alle mie aspettative.

Ai materiali dei fan si aggiungono le interviste ai musicisti che hanno lavorato con lui, come Rick Wakeman, Lindsay Kemp, Earl Slick, Mike Garson, Gail Ann Dorsey e Sterling Campbell, ai personaggi che lo hanno conosciuto (Dario Argento e Sydne Rome, tra gli altri), e a critici musicali che ne hanno approfondito la figura (Simon Reynolds e Francesco Donadio).

Spiega ancora la regista:

Scegliere da questa mole enorme di lavori, di opere che sono arrivate, è stato molto doloroso, devo dire. Però sono soddisfatta: il film è come un grande cut-up, non ha un filo cronologico, non è didascalico… Sono racconti, sono memorie, sono flashback che vanno a comporre questo puzzle che è, nei fatti, David Bowie. Ognuno ha il suo Bowie, ognuno mette il suo.

Ai racconti personali si intrecciano poi rari filmati di repertorio dalle teche Rai come ad esempio il miniconcerto al Piper di Roma il 25 marzo del 1987 e l’intervista del 1977 realizzata da Fiorella Gentile per il programma L’altra domenica.

Il film racconta, come in un doppio specchio - quello di chi lo ha conosciuto e quello di chi lo ha ammirato come fan - l’artista David Bowie e l’uomo David Jones. La messinscena è erratica ma fluida, piena di connessioni emotive che si snodano sull’onda della musica. Perfetta per rappresentare un artista che rimarrà per sempre nella storia del costume e del pop.

Come dice Rick Wakeman, tastierista degli Yes:

In realtà David Bowie non è mai morto.