Myung-Whun Chung. Rachmaninov – Beethoven

Alexander Malofeev pianoforte

Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino
Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
Stagione sinfonica 2017 – 2018
Sergej Rachmaninov Rapsodia su un tema di Paganini op.43 per pianoforte e orchestra.
Ludwig van Beethoven Sinfonia n.3 in mi bemolle maggiore op.55 (Eroica) 

Sergej Rachmaninov 
Rapsodia su un tema di Paganini, op. 43 per pianoforte e orchestra 
Il termine “Capriccio” l’aveva reso famoso Pietro Antonio Locatelli, intitolando così le 24 difficilissime cadenze solistiche inserite nei primi e ultimi movimenti dei dodici Concerti editi nel 1733 con il titolo L’arte del violino, op. III. A lui si ispirò Nicolò Paganini pubblicando nel 1820 i ventiquattro Capricci op. 1, dedicati agli artisti. Trionfo di una tecnica, anzi di un’identità trascendentale e del tutto nuova del violino, sospinto a gradi di difficoltà considerati fino allora (e anche in seguito) da molti come irraggiungibili, i ventiquattro pezzi erano culminati e coronati da un tema con variazioni in la minore, quasi a sottolineare che non solo di ginnastica digitale, ma di grande musica, con tutte le implicazioni costruttive del caso, si trattava. E il fascino potentissimo esercitato da Paganini su tanti compositori del Romanticismo europeo, da Robert Schumann in poi, abbastanza insolito per un musicista italiano di quel tempo, per di più così vicino stilisticamente a quel mondo dell’opera contro il quale si stava schierando tanta parte della civiltà strumentale d’oltralpe, vide un trattamento privilegiato proprio del Capriccio in la minore: basti pensare a Johannes Brahms, che nel 1863, aggiungendo variazione a variazione, ci costruì sopra le sue ventotto Variazioni op. 35, quasi polemizzando a distanza con una costruzione così ferrea con il virtuosismo sfrenato delle elaborazioni altrettanto geniali di Franz Liszt. 

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