Festival di Primavera. I giovani talenti del violino

Direttore Marc Albrecht - violino Daniel Lozakovich

Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino
Orchestra Sinfonica nazionale della Rai
Concerto registrato il 15 giugno 2017
Heinrich Marschner Hans Heiling. Ouverture (1833)
Max Bruch Concerto n. 1 in sol minore op. 26 per violino e orchestra (1864/68)
Robert Schumann Sinfonia n. 4 in re minore op. 120 (1841/53)

Max Bruch
Concerto n. 1 in sol minore op. 26, per violino e orchestra
Della fortissima popolarità che circondò immediatamente il primo dei suoi Concerti per violino e orchestra, fu paradossalmente proprio Max Bruch a lamentarsi più di una volta: il fatto che esso avesse gettato nell’ombra non solo gli altri otto successivi lavori scritti per il medesimo organico (tra cui due Concerti e la famosa Fantasia scozzese op. 46, costruita su temi popolari), ma che stesse progressivamente diventando la composizione che più lo caratterizzava presso le platee internazionali doveva risultargli decisamente fastidioso. Basta, del resto, sfogliare un qualunque libro di storia della musica, per notare come la figura di Max Bruch vi appaia normalmente segnalata soprattutto per l’opera vocale e corale, e ciò rende più comprensibile tale irritazione.

Bruch cominciò a lavorare al Concerto nel corso dell’estate 1864, l’anno successivo avrebbe ottenuto il posto di direttore dell’Istituto Reale di Musica a Coblenz, e nella piccola città situata alla confluenza tra Reno e Mosella avrebbe abitato fino al 1868. L’incarico gli era stato affidato anche grazie alla raccomandazione di Ferdinand Hiller, ormai diventato uno dei punti di riferimento della musica tedesca normalmente definita “di stampo conservatore”, e questo fornisce diversi indizi per capire a quale corrente estetica facesse riferimento Bruch in quegli anni.

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